(ANSA) - PALERMO, 12 FEB - "Ho preso il dossier automotive
fin dall'inizio della legislatura, ora vedo che anche gli
esperti di economia, gli opinionisti e certamente i sindacati
ritengono giusta questa valutazione. Siamo in campo e abbiamo
contatti, interlocuzioni, ormai da almeno 8-9 mesi con alcune
case automobilistiche che potrebbero nei loro progetti di
sviluppo internazionale, che riguardano l'Europa, insediarsi
anche in Italia".
"Il nostro progetto sull'automotive è chiaro: riteniamo che
per sostenere la nostra importante filiera dell'indotto, la vera
nostra grande forza fatta da una pluralità di imprese, è
necessario un mercato interno che produca almeno 1,3 milioni
veicoli: questo è l'obiettivo che ci poniamo da qui a qualche
anno per garantire nella transizione energetica verso
l'elettrico che l'indotto possa sostenere i livelli produttivi e
occupazionali - ha aggiunto il ministro - Vogliamo aprire il
mercato ad altri produttori e quindi sappiamo che accanto a
Stellantis, che è una importante multinazionale che deve
investire nel nostro Paese in modelli innovativi, in ricerca e
nell'elettrico per l'auto del futuro, sarà necessario comunque
un'altra casa automobilistica: questo percorso non si inventa in
pochi mesi, siamo al lavoro per una seconda casa automobilistica
da 8 mesi circa e pensiamo che l'obiettivo si possa raggiungere
in un tempo congruo".
"Una volta l'Italia aveva due case automobilistiche, poi fu
venduta l'Alfa Romeo - ha proseguito - ma invece di vederla a un
partner internazionale, l'allora sinistra al governo, che aveva
anche la presidenza dell'Iri, preferì venderla al produttore
locale, chiudendo il mercato. Noi invece vogliamo aprire il
mercato". (ANSA).
Urso, 'colloqui aperti per seconda casa automobilistica'
'Dossier automotive fin dall'inizio della legislatura'