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In Italia poche auto elettriche, mercato Europa +11,5%

Stellantis,'Mirafiori polo della mobiità green e casa della 500'

Redazione Ansa

 Il mercato dell'auto europeo parte bene nel 2024. Le vendite nell'area Ue, Efta e Regno Unito a gennaio superano quota un milione, l'11,5% in più dello stesso mese del 2023. In quasi tutti i mercati dell'area la domanda - è l'analisi di Gian Primo Quagliano che guida il Centro Studi Promotor - è stata sostenuta soprattutto dagli acquisti delle flotte aziendali, delle società di noleggio a lungo termine e dagli acquisti di auto elettriche agevolati da generosi incentivi. Stellantis cresce più del mercato con 62.525 immatricolazioni, il 15% in più dello stesso mese dell'anno scorso e una quota di mercato che sale al 19,1% contro il 18,6% di un anno fa.
L'azienda - nel tavolo Automotive convocato dal sindaco di Torino, Stefano Lo Russo, con istituzioni, azienda e parti sociali - conferma il ruolo di Mirafiori come polo della mobilità e sostenibile e casa della 500 elettrica. "Il futuro di questa iconica vettura elettrica, e le sue naturali evoluzioni che arriveranno nell'ambito del Piano strategico Dare Forward 2030 - spiega Stellantis - sarà sempre legato alla città di Torino che va considerata come la Casa della 500". L'azienda aggiunge che per Maserati conta in un recupero nella seconda parte dell'anno delle vendite, in calo a causa del mercato cinese, grazie ai nuovi modelli GranTurismo e GranCabrio, prodotti proprio nello stabilimento torinese.
A trainare il mercato europeo, che inverte la rotta rispetto al segno negativo registrato a dicembre, sono il mercato tedesco in ripresa e i modelli ibridi con una quota di mercato del 30%.

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Le immatricolazioni di auto full electric sono state 120.926 con una crescita del 29,3% su gennaio 2023 e una quota di mercato pari all'11,9%, inferiore a quella registrata nell'intero 2023 che è stata del 15,7%. L'Italia resta fanalino di coda in Europa per le auto elettriche: il diesel pesa ancora per il 15,4% nel mese, contro il solo 2,1% delle Bev, "segnale del gap che ancora ci separa dagli altri maggiori Paesi europei rispetto alla diffusione delle auto elettriche", sottolinea il presidente dell'Anfia Roberto Vavassori.
L'attenzione resta puntata sul decreto della presidenza del consiglio dei ministri Dpcm con lo schema dei nuovi incentivi che dovrebbero dare impulso proprio alle vendite delle elettriche "I tempi appaiono però ancora lunghi e l'attesa sta generando una paralisi del mercato, confermata anche dai modesti dati sulle immatricolazioni di vetture Bev e Phev nel mese, che ostacola il percorso di transizione energetica" afferma il direttore generale dell'Unrae Andrea Cardinali.
Torino, intanto, fa quadrato intorno allo stabilimento di Mirafiori. Nonostante l'amministratore delegato di Stellantis, Carlos Tavares, abbia dato rassicurazioni sul futuro di tutte le fabbriche italiane, i sindacati continuano a essere preoccupati per il forte uso degli ammortizzatori sociali e per i volumi bassi della produzione. "Elaboreremo con le altre istituzioni e le parti sociali un documento programmatico che identifichi le priorità su cui puntare per rendere il territorio competitivo.
Partiranno subito i tavoli di lavoro. Entro qualche settimana sarà pronta una piattaforma che presenteremo al governo nel tavolo con Stellantis", spiega il sindaco Lo Russo che vuole coinvolgere anche gli atenei e le fondazioni bancarie. Nessuna indicazione sulla possibilità che il socio cinese Leapmotor produca a Mirafiori i veicoli elettrici, ma l'obiettivo è quello di lavorare tutti insieme per "essere attrattivi" come sottolinea l'assessore regionale Andrea Tronzano che pensa all'idroelettrico per garantire energia calmierata. 

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