Per effetto del rallentamento delle vendite di modelli 100% elettrici in Europa e la conseguente difficoltà delle reti di distribuzione a far fronte all’afflusso di prodotto, alcuni dei porti più trafficati dalle navi per il trasporto delle auto dalla Cina, tra cui Zeebrugge in Belgio e Bremerhaven in Germania, stanno letteralmente 'soffocando' sotto l’ondata di veicoli da parcheggiare nelle aree di stoccaggio. Come riporta WardsAuto sulla base di un rapporto di Financial Times, la situazione è aggravata dal fatto che diverse Case produttrici cinesi prenotano i viaggi di consegna senza gestire la successiva fase di distribuzione sul territorio. Alcuni addetti ai lavori del settore sospettano che questi produttori stiano utilizzando i porti europei come 'magazzini' per i prodotti che hanno difficoltà a vendere nel mercato interno cinese a sua volta in rallentamento. WardsAuto riporta che ci sono auto di alcuni marchi cinesi che languono nei porti fino a 18 mesi e che la situazione dimostra una certa dose di arroganza tra i nuovi arrivati che ignorano la concorrenza delle tradizionali Case automobilistiche europee a loro rischio e pericolo. David Kelly, chief corporate officer della società di analisi Cubic Telecom, ha detto a WardsAuto: “L’afflusso di marchi cinesi di veicoli elettrici in Europa ha portato molti a parlare della fine della produzione automobilistica europea come di una conclusione scontata". "Ma i problemi che devono affrontare le fabbriche cinesi per mettere le auto s nelle mani degli automobilisti evidenziano la carta vincente delle Case europee, cioè canali di distribuzione consolidati, reti di vendita e conoscenze locali accumulate nel corso di molti anni”.
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