Il mercato dell'auto torna a crescere a doppia cifra in Europa nel mese di aprile, grazie anche al maggior numero di giorni di lavoro. Aumentano del 14,8% a 108.
La pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del decreto messo a punto dal ministro delle Imprese e Made in Italy Adolfo Urso sembra finalmente in dirittura d'arrivo: sono previsti incentivi fino a 13.750 euro per acquistare un'auto elettrica nuova se si rottama una macchina vecchia, da Euro 0 fino a Euro 2, e si ha un reddito familiare inferiore a 30 mila euro.
L'Unrae ribadisce l'urgenza degli incentivi.
"Inspiegabilmente a distanza di quasi quattro mesi dalla presentazione e sei mesi dal primo annuncio, e dopo ben tre passaggi alla Corte dei Conti, il dpcm ancora non vede la luce", afferma il direttore generale dell'Unrae Andrea Cardinali.
L'Anfia auspica che "il mercato risponda prontamente" agli incentivi appena arriveranno, "soprattutto per quanto riguarda la diffusione dei veicoli a zero emissioni. I prossimi cinque anni, durata del mandato del futuro Parlamento europeo - osserva il presidente Roberto Vavassori - saranno cruciali per l'industria automotive in termini di posizionamento competitivo rispetto alle sfide della transizione green e digitale già in atto".
Nel mese di aprile nel mercato dell'Europa Occidentale, che comprende Ue, Paesi Efta e Regno Unito, sono state immatricolate 1.080.913 auto con una crescita del 12% rispetto allo stesso mese del 2023. Il consuntivo complessivo dei primi quattro mesi dell'anno è meno positivo: le vetture immatricolate sono 4.476.369, il 6,5% in più dello stesso periodo dell'anno scorso.
Tutti e cinque mercati più grandi, incluso il Regno Unito, registrano una performance positiva: crescono a doppia cifra la Spagna (+23,1%), la Germania (+19,8%) e la Francia (+10,9%), seguite dall'Italia (+7,7%) e dal Regno Unito, con un rialzo più contenuto (+1%). In calo le immatricolazioni del gruppo Stellantis che nel mese ha venduto 66.534 auto, l'1,5% in meno di aprile 2023. Il gruppo resta comunque secondo per quota di mercato in Europa, alle spalle del gruppo Volkswagen e prima di Renault. I sindacati sono preoccupati per il futuro di Mirafiori e, a distanza di due mesi dallo sciopero del settore automotive torinese del 12 aprile, hanno indetto una nuova mobilitazione unitaria per il 12 giugno.
"Non è ancora superata - spiega il Centro Studi Promotor - la crisi del mercato dell'auto in Europa Occidentale, iniziata con la pandemia e proseguita con la carenza di componenti per la produzione di auto, con il ritorno dell'inflazione e con gli effetti della transizione energetica, che ha determinato una carenza di offerta sul mercato, in particolare delle vetture più accessibili alla massa dei potenziali acquirenti italiani, aprendo di fatto la strada alla penetrazione dei prodotti cinesi". Il presidente Gian Primo Quagliano sottolinea che " uno dei compiti prioritari della nuova governance dell'Unione Europea, dopo le imminenti elezioni, sarà quello di mettere mano al dossier sulla transizione energetica nell'auto. E ciò anche in considerazione che alla transizione energetica viene imputata l'aprirsi di prospettive molto interessanti (ma per l'occupazione e l'economia europea preoccupanti) per la penetrazione massiccia nel mercato europeo di auto cinesi".
Il mercato auto cresce, in Italia attesi gli incentivi
Ad aprile in Europa +12%. Nuova mobilitazione per Mirafiori