(ANSA) - ROMA, 27 GIU - La rivoluzione del mondo dell'auto è
ormai nei fatti, e fin da principio Renault ha accettato la
sfida annunciando la Renaulution. A tre anni di distanza - che
in questo periodo storico ne valgono trenta - abbiamo fatto il
punto con Fabrice Cambolive, ceo della marca Renault.
Intanto, però, arriveranno nuovi motori ibridi. L'E-tech che
spinge gli ibridi di casa Renault sarà aggiornato, su Rafale è
in programma un 'ibrido 2.0', a metà fra il plug-in - grazie a
una batteria da 22 kWh che consente una percorrenza fino a
80-100 km soltanto in elettrico - e un full hybrid, visto che 2
kWh saranno dedicati alla ricarica in continuo ad opera del
motore termico.
D'altra parte l'apertura all'elettrico della Casa della
Losanga è di oltre 10 anni fa: la capostipite Zoe, al suo
arrivo, sembrava un mezzo venuto dal futuro. Ora però è tempo di
accompagnare la clientela verso la sostenibilità in tutti i modi
possibili, non soltanto con l'elettrico. Per Clio e Captur, ad
esempio, è disponibile anche la versione gpl. Il tutto,
ovviamente, con l'obiettivo di ampliare la presenza e anche di
aumentare la redditività. Tema, quest'ultimo, di primaria
importanza visto che le auto soltanto a batteria hanno un prezzo
d'accesso elevato. De Meo al riguardo
è sempre stato chiaro: per consentire la diffusione dei veicoli
elettrici à necessario renderli accessibili. La soglia
psicologica è quella del 20-25mila euro, cifra attorno alla
quale si piazzeranno R5 e R4: due madeleine in veste elettrica
di modelli storici del marchio.
Certo, non sfugge che i veicoli elettrici attualmente
rappresentino circa il 13% delle vendite in Europa, ma -
sottolinea Cambolive - è un settore che prima non c'era: siamo
partiti da zero e siamo in una fase di consolidamento. La sfida
è rendere appetibili anche le vetture dei segmenti superiori, C
e D, e in questo senso il successo del segmento B può fare da
testa di ponte verso l'acquisto di vetture più grandi e
performanti. E anche i recenti studi che fissano al 30% la cifra
di quanti sono scontenti di aver acquistato un modello
elettrico, va visto dall'altro lato: il 70% acquisterebbe di
nuovo un'auto a batteria. 'Ma la realizzazione di infrastrutture
di ricarica, insieme al sostegno dei governi, è fondamentale per
la diffusione di questo tipo di vetture'.
Inevitabile parlare di Cina e dazi: se Renault chiede regole
uguali per tutti, da un lato, dall'altro ha stretto una
partnership strategica con il colosso cinese Geely e avviato il
progetto comune Horse, insieme anche ad Aramco, per un'offerta
mondiale di propulsori di nuova generazione. Apertura al dialogo
e all'impresa, dunque, ma nessun commento sul futuro, neppure su
un eventuale ingresso di Geely in Europa, almeno fino a che l'Ue
non avrà fissato norme chiare. "Vogliamo costruire un ecosistema
comune per rispondere meglio alla concorrenza - dice -
scommettendo sulla competitività dell'Europa".
Quel che Cambolive rivendica, però, è che "non abbiamo
aspettato la Cina" per impegnarci sui nuovi propulsori: prima,
infatti, si sono presentate le sfide di Usa, Giappone, Corea. La
Cina, certo, è un pungolo ulteriore. Nessun timore che il
Vecchio Contintente perda la palma di culla dell'auto nel mondo.
"Siamo ancora un punto di riferimento - conclude il ceo di
Renault - solo che ora dobbiamo prendere il meglio ovunque per
inglobarlo nel nostro modo di concepire i nostri prodotti".
(ANSA).
Renault verso nuove strategie, sì a Cina 'ma con regole chiare'
Cambolive: Guardiamo al futuro, bene segmento B. Europa non tema