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Mini rimbalzo per l'industria, crolla la produzione auto

Urso: 'Risultato incoraggiante'. M5s: 'Dato Istat agghiacciante'

Redazione Ansa

 La produzione industriale in Italia registra un parziale recupero a maggio con un +0,5% rispetto al mese precedente, dopo un arretramento dell'1% ad aprile e dello 0,5% a marzo. La media dei tre mesi resta quindi in calo. Ed in un anno, a maggio rispetto allo stesso mese del 2023, la flessione è del 3,3%.
Dai dati rilevati dall'Istat emerge anche un crollo per la produzione di auto, un settore che è al centro di un confronto al ministero delle Imprese per rilanciarne i volumi: a maggio il calo è ampio, -27,8% rispetto ad un anno prima, il peggior risultato da ottobre 2021. Nei primi cinque mesi dell'anno la flessione è del 16% rispetto allo stesso periodo del 2023. Sarà ora da verificare l'impatto degli incentivi 'ecobonus auto' messi in campo da inizio giugno.
Dall'opposizione il M5s attacca: "Agghiacciante dato Istat".
E' invece positiva la lettura del ministro delle Imprese e del Made in Italy, che mette in evidenza il confronto con la produzione industriale, a maggio in forte calo, di Francia (-2,7%) e Germania (-2,5%): per l'industria italiana "è un risultato incoraggiante - commenta Adolfo Urso - particolarmente significativo poiché supera le aspettative di mercato, che prevedevano una crescita zero, e in controtendenza rispetto ad altri partner europei. Ora - dice il ministro - dobbiamo consolidare la ripresa con il piano Transizione 5.0 pienamente operativo nelle prossime settimane e che metterà a disposizione delle aziende 13 miliardi di euro per il loro ammodernamento verso la duplice transizione green e digitale".
E' "un primo dato positivo e ci fa piacere. Non ci piace vedere gli altri che vanno peggio rispetto a noi: abbiamo bisogno che tutta l'Europa funzioni, e funzioni bene", commenta il presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, che su Transizione 5.0 avverte: "Mancano otto passaggi per metterla a terra. E dobbiamo fare presto". Il +0,5% certificato dall'Istat non sorprende gli industriali: il centro studi di Confindustria già alla fine di maggio aveva stimato che sarebbe stato "un mese positivo per l'industria italiana", mentre sono più caute le attese per giugno: è raddoppiata, al 12,7%, la percentuale di imprese che si aspettano una contrazione.
Anche il governatore della Banca d'Italia, Fabio Panetta, martedì ha avvertito: "Si stima che nel secondo trimestre il prodotto sia cresciuto moderatamente, sostenuto dai servizi; le indagini presso le imprese confermano invece la debolezza dell'attività industriale". Per l'industria "è una disfatta", commenta invece l'associazione di consumatori Unc. E' tema anche di scontro politico con il M5s che attacca: "Gli scienziati al governo avevano promesso mari e monti alle imprese, ma stanno offrendo solo più burocrazia, più scartoffie e una vera e propria beffa sulle tasse. Oggi l'Istat ci dice che a maggio 2024 siamo arrivati al sedicesimo mese consecutivo di calo della produzione industriale su base annua. Un andamento che dovrebbe allarmare Giorgia Meloni e i ministri Giorgetti e Urso, spingerli a porsi qualche domanda", dice il presidente Giuseppe Conte. A parlare di dato agghiacciante è l'europarlamentare Pasquale Tridico: "Siamo di fronte a un settore industriale che sta andando a picco. Un disastro".
Dall'Istat anche un punto più complessivo sull'andamento dell'economia italiana che "resta su un sentiero di crescita moderata", mentre "aumentano il reddito disponibile e il potere di acquisto delle famiglie, favorito dal calo dell'inflazione". 

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