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Nell'automotive Cina cresce a discapito mercato italiano

Incontro promosso da Federmeccanica e Anfia

Redazione Ansa

(ANSA) - VICENZA, 11 LUG - Una crescita clamorosa del peso dei produttori cinesi a discapito dei produttori occidentali, con una tendenza che si associa ai radicali cambiamenti tecnologici in atto, imposti anche dalle normative europee, che hanno permesso alla Cina di contendere la leadership tecnologica nella produzione di veicoli elettrici. E' quanto emerso da uno degli studi presentati oggi al Cuoa Business School di Altavilla Vicentina (Vicenza) dal titolo "La filiera italiana dell'automotive tra transizione e competitività".
    Durante l'incontro, promosso da Federmeccanica e Anfia, con il patrocinio di Confindustria Veneto, sono stati presentati due studi che hanno inquadrato rischi e opportunità del futuro del settore automotive in Italia in correlazione a quanto sta accadendo in particolare tra Europa e Cina, con il Green Deal e l'introduzione dei dazi aggiuntivi all'importazione delle auto elettriche dal Paese asiatico. Il primo, "Piano per la competitività del settore automotive italiano" è stato curato da Anfia e AlixPartners mentre il secondo, "L'automotive verso la sostenibilità ambientale", è stato presentato da Corrado La Forgia, vicepresidente Federmeccanica e il professor Luca Beltrametti, dell'Università di Genova. In quest'ultimo studio viene sottolineata la crescita del mercato orientale. "Questo è avvenuto - hanno precisato La Forgia e Beltrametti - anche grazie alle intelligenti politiche di sostegno alla domanda di auto elettriche fatte dal governo cinese che hanno favorito una continua innovazione tecnologica innalzando il livello di performance dei veicoli e riducendone al contempo i costi di produzione. Ciò, associato alla disponibilità di materie prime, di enormi economie di scala e di competenze professionali, ha permesso un 'sorpasso' rispetto ai leader tradizionali occidentali". (ANSA).
   

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