Stellantis chiude un semestre difficile con ricavi e utili in forte calo e a Piazza Affari il titolo, in pesante flessione dall'inizio della seduta, cede a fine giornata l'8,7% a 16,67 euro, dopo essere arrivata a perdere in apertura oltre l'11%. "La performance della società nella prima metà del 2024 è stata inferiore alle nostre aspettative, ma abbiamo già avviato azioni correttive soprattutto negli Stati Uniti e un'offensiva sui prodotti che prevede non meno di venti nuovi modelli da lanciare nell'anno", ammette l'amministratore delegato Carlos Tavares.
Il manager conferma l'arrivo in Europa a settembre delle auto del partner cinese Leapmotor che ha ottenuto tutte le autorizzazioni. "E' il nostro quindicesimo brand. Mi chiedete se ne abbiamo troppi. Vedrete, se non rendono li chiuderemo. E' un periodo di transizione molto difficile, non possiamo permetterci di avere marchi che non rendono", dice ai giornalisti. Da qualche tempo girano indiscrezioni sulla possibilità che Maserati torni nell'orbita di Ferrari: "Potremmo valutare in futuro quale sia la migliore casa per Maserati. Per ora siamo impegnati a creare quanto più valore possibile per il marchio, siamo molto orgogliosi del brand", spiega Natalie Knight, chief financial officer del gruppo.
I numeri della semestrale sono negativi: i ricavi netti sono pari a 85 miliardi di euro, il 14% in meno dello stesso periodo del 2023 e l' utile netto è di 5,6 miliardi di euro, in calo del 48%. L'utile operativo rettificato è di 8,5 miliardi di euro, in calo di 5,7 miliardi di euro per effetto del decremento in Nord America. "Per Stellantis il 2024 è un anno di transizione. I risultati del primo semestre sono sotto le nostre aspettative.
Stiamo lavorando duramente per affrontare i problemi operativi e per mettere sul mercato prodotti innovativi" commenta Knight, fiduciosa in "un miglioramento del flusso di cassa industriale nella seconda parte dell'anno".
Tra i temi caldi c'è l'accordo con il governo, obiettivo del tavolo automotive convocato dal ministro Adolfo Urso per il 7 agosto. "Ci sono buone prospettive, dal nostro punto di vista non c'è assolutamente alcuna ragione per non fare un accordo", afferma Tavares, che elogia anche i sindacati. "Abbiamo ricevuto una lettera al ministro Urso in occasione dei 125 anni di Fiat, ci poneva delle richieste alle quali abbiamo risposto in modo molto corretto, con buone intenzioni. Penso che siano le risposte che il governo si aspetta da noi. Sono molto positivo, soprattutto quando vedo che stiamo andando nella stessa direzione. Non c'è alcuna ragione per cui non dovremmo portare ulteriore valore e ricchezza all'Italia, penso che sia abbastanza facile convergere. Per qualche motivo che non capisco di tanto in tanto ci si scontra, è la vita".
Un altro fronte con il governo, però, si apre con l'annuncio della cessione di Comau al fondo di investimento internazionale One Equity Partners: il ministero delle Imprese e del made in Italy sta già valutando la possibilità di esercitare il golden power e i sindacati sono sul piede di guerra.
Sul fronte commerciale Stellantis conferma nel semestre la leadership nei veicoli commerciali e arriva a conquistare per la prima volta la vetta per quota di mercato in Medio Oriente e Africa, confermando posizioni leader nelle quote di mercato in Europa e Sud America. Negli Stati Uniti, Stellantis è al primo posto nelle vendite di auto ibride plug-in e al secondo in quelle dei veicoli a basse emissioni. Dei venti modelli di cui ha parlato Tavares dieci sono già entrati in produzione nella prima metà dell'anno.
Stellantis, oltre 20 nuovi modelli nel 2024
Nel semestre -14% i ricavi e -48% utile netto. Tavares non esclude cessione brand