(ANSA) - TORINO, 19 SET - Le imprese dell'aftermarket
automobilistico non temono il passaggio all'elettrificazione del
settore. Solo il 5%, infatti, si sta riconvertendo
all'elettrico, anche perché, dopo il 2035 le auto a motore
endotermico potranno continuare a circolare garantendo lavoro
per almeno un ulteriore decennio.
Per quest'anno il 41% delle imprese del settore prevede una
crescita del fatturato e il 27% stima un aumento della forza
lavoro. "Il rilievo economico dell'aftermarket emerge ancora
di più in termini di comparazione con altre filiere: il suo
valore aggiunto è quasi pari al settore dell'agricoltura e tre
volte il settore della farmaceutica", sottolinea Giuseppe
Molinari, presidente del Centro Studi Tagliacarne e della Camere
di commercio di Modena. "Il comparto dell'aftermarket sembra
avere dinamiche diverse: da un lato può mantenere le strategie
correnti, prevedendo un mercato stabile per diversi anni, ma
come tutto il settore industriale, è chiamato comunque a
evolversi e a investire in digitale e tecnologie green" spiega
Dario Gallina, presidente della Camera di commercio di Torino.
"L'aftermarket intercetta più lentamente rispetto alla
componentistica di primo impianto i cambiamenti che stanno
avvenendo nella filiera industriale dell'automotive, essendo
legato all'evoluzione del parco circolante" afferma Gianmarco
Giorda, direttore generale di Anfia. (ANSA).
Ricambi auto, le imprese non temono il passaggio all'elettrico
Centro Studi Tagliacarne, 4 aziende su 10 stimano aumenti ricavi