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Imparato, 'il rimbalzo di Stellantis arriverà'

Il top manager a Milano Finanza, 'si produce ciò che si vende'

Redazione Ansa

(ANSA) - MILANO, 23 NOV - "Lo abbiamo detto cinquantamila volte, anche al governo Meloni: noi non lasciamo l'Italia, anzi ci investiremo risorse e professionalità. Ma non chiedetemi oggi quanto venderò: io produco ciò che vendo". Lo afferma Jean-Philippe Imparato, responsabile Europa di Stellantis e braccio destro di Carlos Tavares, in una intervista a Milano Finanza.
    "Noi abbiamo sempre detto due cose. La prima: produciamo quello che vendiamo, ovunque. Perché quando hai ordini produci e quando non li hai no. La seconda: Stellantis sta preparando la nuova generazione di tanti modelli e quindi siamo in un momento di transizione, che dobbiamo gestire. Ad esempio a Trnava con la piattaforma Smart Car o a Mirafiori, dove arriverà l'ibrido. O anche ad Atessa, dove arriverà il Ducato elettrico. Ma con tutti i lanci previsti già per inizio 2025 il rimbalzo arriverà", afferma il manager.
    Interpellato sul futuro di Mirafiori Imparato replica che "Si possono fare tanti commenti, ma secondo me Mirafiori è probabilmente lo stabilimento che avrà la possibilità di giocarsi la transizione elettrica nelle condizioni migliori".
    Poi fa un annuncio. "Non è ancora ufficiale, ma a partire dal 1° gennaio la regione Europa di Stellantis sarà gestita da Torino: significa che il personale dell'Enlarged Europe a livello comunicazione, marketing, HR e pianificazione della produzione presente in Italia lavorerà con me a Mirafiori. 'Sì ma non è produzione di auto', direte voi, e va bene. Ma in termini di localizzazione del business e di corporate governance a livello europeo di Stellantis Torino è e sarà sempre più centrale: quindi nessuno può dire che chiudiamo".
    "Complessivamente la copertura a livello industriale dell'Italia è probabilmente la più ampia d'Europa. L'Italia è l'unico Paese ad avere due delle nuove piattaforme Stla, ha la Panda a Pomigliano ancora per tanti anni e avrà l'ibrido sulla 500. Vorrei rassicurare chi è preoccupato, perché la protezione dell'Italia a livello industriale è totale. Però vale sempre lo stesso principio: si produce quello che si vende e, se non c'è mercato, bisogna adeguarsi, altrimenti la conseguenza è trovarsi piazzali pieni e migliaia di macchine sulle spalle e dobbiamo evitare di entrare in tali condizioni nel 2025", avverte.
    A una domanda sulle nuove possibili multe Ue sulle emissioni dal 2025 il manager replica che "chi le ha decise non ha valutato bene le conseguenze, ma sono state stabilite nel 2018, non ieri. Quindi non ci si può accorgere ora, a quattro settimane dall'inizio del 2025, di non essere pronti. Chi vuole fermare o cambiare le regole adesso è chi è in difficoltà. Noi nel 2018 avevamo detto 'attenti, rischia di essere una macelleria', ma non ci hanno ascoltato. Nel frattempo però abbiamo investito. Abbiamo validato tanti miliardi di lanci di macchine elettriche e anche Phev e ibride. E mentre ci sono colossi dell'auto da 650 mila dipendenti, Stellantis è a 240 mila. Quindi ci siamo resi pronti". (ANSA).
   

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