Più tasse per chi vola e biglietti meno costosi per chi sceglie di muoversi su rotaia secondo il principio del "chi più inquina, più paga". E' questa la bussola scelta dal partito conservatore della cancelliera Angela Merkel in previsione di venerdì, quando il "Klimakabinett" (Consiglio dei ministri sul clima) varerà un pacchetto di misure per fronteggiare il cambiamento climatico che dovrebbe pesare per 40 miliardi entro il 2023, secondo i media.
In previsione del consiglio dei ministri la Cdu ha deciso di orientare le sue proposte su un doppio binario: il risparmio energetico e la mobilità. Sul fronte del risparmio energetico si vuole dare nuovo impulso agli interventi di rinnovo, dalla rottamazione delle caldaie alla riqualificazione energetica degli edifici, e si punta sulla diminuzione delle tasse sulle energie rinnovabili. Sul lato della mobilità però ci saranno le novità maggiori. Secondo la proposta della Cdu le tasse sui voli nazionali (7,38 euro attuali) saranno raddoppiate per disincentivare un mezzo di trasporto poco "eco-friendly" come l'aereo, mentre l'iva sui biglietti del treno sarà diminuita.
Stessa cosa anche per i veicoli, per i quali si propone una rimodulazione della tassa sull'auto sempre secondo il principio dell'impatto ambientale: più un mezzo inquina, più deve pagare.
La Cdu inoltre propone di estendere e prorogare il pedaggio in autostrada.
Al fondo c'è l'idea che l'immissione di CO2 nell'aria deve avere un prezzo, deve essere quotata in termini monetari in modo da poter essere conteggiata. Su come stabilire il prezzo della CO2 si è molto discusso in questi mesi e il partito conservatore ha scelto alla fine di affidarsi al sistema dei certificati di emissione, sistema adottato anche dalla Ue, che quota in termini monetari le emissioni e ne permette il commercio. Sulla scelta di attribuzione del prezzo però manca ancora l'accordo con i partner di coalizione socialdemocratici. L'Spd infatti è più orientato verso una tassa sulla CO2 più che sul sistema delle emissioni. Il pacchetto di misure costerà circa 40 miliardi entro il 2023, riportava Welt Am Sonntag. Ma ancora poco si sa del finanziamento di queste misure e in particolare della fondazione per il clima proposta una settimana fa dal ministro tedesco dell'economia Peter Altmaier. Secondo il ministro la "green agency" avrebbe dovuto gestire l'emissione di obbligazioni verdi "con un tasso di interesse garantito del 2% in dieci anni", aveva detto ai quotidiani del Funke Mediengruppe.