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Tar, legittimi incentivi auto per acquisti da 2022 a 2024

Respinto ricorso associazioni ambientaliste

Redazione Ansa

Restano confermati il Dpcm del 6 aprile 2022 con il quale sono stati definiti gli incentivi per l'acquisto di veicoli non inquinanti effettuati sino al 31 dicembre 2022 e nel corso delle annualità 2023 e 2024, nonché la circolare ministeriale del 16 maggio 2022 contenente informazioni operative sugli incentivi per gli stessi acquisti.
    L'ha deciso il Tar del Lazio con una sentenza con la quale ha respinto un ricorso proposto da Legambiente Nazionale Aps, Wwf Italia Onlus, Greenpeace Onlus, Associazione Kyoto Club e Cittadini per L'Aria Onlus.  

Con l'impugnativa in questione, le associazioni sostenevano l'incostituzionalità del decreto legge con il quale è stato emanato il Dpcm "difettando i requisiti di straordinarietà e urgenza", e "la violazione e falsa applicazione di norme nazionali e sovranazionali che definiscono i livelli di prestazione in materia di emissioni di CO2". Il Tar ha innanzitutto disatteso la questione di legittimità costituzionale del decreto-legge, rilevando "la piena sussistenza dei presupposti della necessità ed urgenza" per l'emissione; in più è stato ritenuto evidente che la dotazione complessiva del fondo previsto per gli incentivi "sarà riservata non solo agli incentivi ecobonus, ma anche a favore di investimenti di altra natura della filiera automotive. Ne deriva l'infondatezza della taccia di illegittimità articolata dai ricorrenti i quali hanno contestato una asserita destinazione esclusiva in favore dei veicoli di cui si verte". Da ultimo, respinta anche la contestazione incentrata su di una violazione e falsa applicazione di norme nazionali e le Direttive UE; ribadito, infatti, che "con i provvedimenti gravati, si è inteso definire il meccanismo degli incentivi per l'acquisto dei veicoli non inquinanti per le persone fisiche e le persone giuridiche; per converso, la Direttiva ha come destinatarie le amministrazioni pubbliche, le quali devono rispettare i cd. obiettivi minimi in sede di gare di appalto per l'approvvigionamento di veicoli 'puliti'. Si tratta di piani evidentemente distinti che non si intersecano, con la conseguenza che non appare ravvisabile il dedotto contrasto come denunciato dalla ricorrente".  
   

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