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L'opposizione attacca il Governo su Stellantis, serve di più

Braccio di ferro sulle mozioni per Automotive votate alla Camera

LA PRODUZIONE DI STELLANTIS AUMENTA, MA TARGET ANCORA LONTANO

Redazione Ansa

 Il futuro dell'auto elettrica divide maggioranza e opposizione. E sull'esame delle mozioni presentate alla Camera sull' Automotive il divario è lampante. Il ministro per il Made in Italy Adolfo Urso, intervenendo in Aula, non usa mai il termine 'auto elettrica'; definisce che "è un'anomalia italiana il fatto di avere un unico produttore di automobili", per cui, avverte di essere "già in contatto con 3 gruppi cinesi" e altre "aziende occidentali"; dichiara che l'obiettivo dell'Esecutivo è arrivare a produrre almeno 1 milione di auto l'anno e ammette che l' Italia "ha il parco macchine più vecchio d'Europa" per svecchiare il quale parla di incentivi proporzionati all'età della vettura e al grado di inquinamento della nuova. Sul fronte Stellantis, confessa che c'è stata "una sottovalutazione" della ricaduta che avrebbe avuto l'operazione sugli stabilimenti italiani e sull'occupazione". E proprio su Stellantis, Urso ricorda come al ministero sia stato formato un "tavolo" ad hoc avviando con l'azienda "un confronto non privo di tensioni".
Pd-M5S-AVS presentano una mozione unitaria alla quale il ministro dà parere positivo solo in parte. E poi ci sono le mozioni di maggioranza, Iv e Azione. Urso propone delle riformulazioni per quelle delle opposizioni, molte delle quali non accolte. Quando si vota vengono bocciati tutti i punti in cui si parla di Stellantis, anche quello di Pd-M5S-AVS che impegnava il Governo a far restare la produzione in Italia.
Critica Avs che, con il deputato Marco Grimaldi, punta il dito contro il governo dicendo che "di conversione ecologica non c'è quasi traccia", che "l'unica macchina elettrica che produciamo è la 500 (fino al 2027)" e che "il settore dipende ancora per il 93,4% da fonti fossili". La deputata M5S Chiara Appendino invita l'Esecutivo a tutelare i posti di lavoro e accusa Urso di essere "uno strumento nelle mani di Stellantis" visto che "ha candidamente ammesso di aver condotto sull'automotive battaglie in Europa su espressa richiesta di Tavares, AD di Stellantis".
Il Governo "costringa Stellantis ad investire qui in Italia" è l'appello del deputato di Azione Fabrizio Benzoni. Se la prende con l'Europa, invece, il leghista Andrea Barabotti secondo il quale "l'approccio Ue alla transizione ecologica danneggia industria e occupazione". "Possiamo diventare il perno della transizione energetica se sostenuti e tutelati dal governo", osserva Naike Gruppioni di IV. "La strada della totale elettrificazione - afferma Silvio Giovine di FDI - ha rischiato di mettere in ginocchio un intero comparto", "a beneficio di chi nel mondo produce batterie". "Oltre all'elettrico - incalza Luca Squeri di FI - esistono altre tecnologie ad emissioni neutrali, come gli e-fuel e i biocarburanti" e per il futuro "serve un approccio pragmatico, che ricomprenda anche le auto a motore endotermico". 

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