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Campidoglio e Regione al lavoro su ingressi Ztl Fascia Verde

Fonti Comune, evitare previsto divieto per veicoli euro 4 diesel

Redazione Ansa

Campidoglio, Arpa e Regione Lazio stanno lavorando per evitare il previsto divieto di ingresso nella Ztl Fascia Verde agli euro 4 diesel alla luce dei dati positivi circa la presenza, in flessione negli ultimi tempi, di No2 e Pm10. Lo si apprende da fonti del Campidoglio.
    Roma Capitale sta lavorando insieme alla Regione Lazio a una deroga ai divieti imposti dal Piano Regionale della Qualità dell'Aria sulla base dei dati e del complesso delle azioni mitigative dell'inquinamento messe in campo a partire dalla modulazione degli orari degli impianti di riscaldamento e dei progressi sul fronte della forestazione urbana.
    Il Campidoglio, secondo quanto si apprende, è fiducioso sull'esito positivo di queste interlocuzioni.
E' in corso un dialogo con il Campidoglio per una nuova deroga e scongiurare così dei divieti: è quanto fa sapere la Regione Lazio in riferimento alle ipotesi emerse in questi ultimi giorni riguardo a nuove restrizioni di ingresso nella Ztl Fascia Verde ai veicoli più inquinanti. La Regione conferma che è in corso da tempo "un costruttivo dialogo con l'amministrazione di Roma Capitale per mantenere il quadro attuale ed evitare, come già avvenuto lo scorso anno, nuovi divieti alla circolazione nella suddetta zona".
In particolare, la Regione, in stretto contatto con Arpa Lazio, sta valutando con attenzione la relazione predisposta dai settori Ambiente e Mobilità di Roma Capitale, pervenuta il 10 luglio scorso, con la quale è richiesta una nuova deroga (nello specifico Euro 4 diesel), così come previsto ai sensi dell'art 4 delle Norme Tecniche di Attuazione relative all'attuazione del Piano di Risanamento della Qualità dell'aria approvato nel corso della passata legislatura guidata da Zingaretti, contenente misure stringenti che non tenevano conto dei progressivi miglioramenti della qualità dell'aria.
La Regione Lazio assicura che sta facendo tutto quanto si rende necessario per evitare che le scelte scellerate del passato si scarichino oggi sulle fasce più deboli e che gli effetti di un piano che non considera la progressiva regressione dei fattori inquinanti degli ultimi anni, incida così negativamente a livello sociale.  
   

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