E' stato rinviato il voto finale dei Paesi Ue, in programma il 25 settembre, per confermare l'introduzione di dazi definitivi sulle auto elettriche importate dalla Cina. Lo si apprende da fonti diplomatiche europee.
Per rispondere ai maxi sussidi elargiti da Pechino al suo comparto, la Commissione Ue ha imposto a luglio tariffe provvisorie fino al 36,3% nei confronti di Byd, Geely e Saic, che si vanno ad aggiungere ai dazi del 10% a cui erano già soggetti gli esportatori dalla Cina. I dazi devono ora essere confermati da parte dei governi Ue. La deadline è fissata entro ottobre, ora dovrà essere definita una nuova data per il voto.
La vicepresidente esecutiva designata della Commissione europea, Teresa Ribera, ha sottolineato l'importanza di scongiurare un'escalation commerciale tra l'Ue e la Cina innescata dalla possibile decisione - attesa nelle prossime settimane - da parte degli Stati membri di imporre dazi definitivi sulle importazioni di auto elettriche dalla Cina.
"È fondamentale evitare una guerra commerciale", ha detto la ministra spagnola al Financial Times, delineando la sua visione per il futuro. La madrina del Green deal iberico, scelta da von der Leyen per guidare la transizione verde Ue, punta a "identificare gli strumenti migliori per sviluppare l'industria automobilistica in Europa, ma anche per prevenire in modo efficace" la disputa commerciale. La Commissione europea e gli operatori del settore sono "già al lavoro" per valutare le possibili vie da percorrere, ha indicato Ribera, esprimendo una posizione in linea con la richiesta avanzata all'Ue dal premier Pedro Sanchez di "riconsiderare l'imposizione dei dazi sulle e-car cinesi.
"La mia impressione è che l'industria automobilistica europea sia consapevole della gara tecnologica in atto"; ha proseguito la vicepresidente designata, ribandendo la necessità di garantire condizioni commerciali eque per l'Europa senza tuttavia alimentare conflitti.
Dazi su auto elettriche cinesi, rinviato il voto dei Paesi Ue
Per confermare le tariffe provvisorie al 36,3% imposte a luglio