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Il Senato approva la riforma del Codice della Strada

Via libera con 83 sì e 47 no, è legge. Salvini: stop alle stragi

Redazione Ansa

Nell'Aula del Senato si approva con 83 si, 47 no e un astenuto la riforma del Codice della Strada.
    Il provvedimento, che ha già ricevuto il via libera dalla Camera, diventa definitivo. Sono stati respinti tutti gli oltre 350 emendamenti presentati dalle opposizioni.
    "Il nuovo Codice della Strada è finalmente legge. Più sicurezza e prevenzione, contrasto ad abusi e comportamenti scorretti, norme aggiornate ed educazione stradale vera". Lo afferma Matteo Salvini commentando sui social il via libera del Senato al Codice. "È un risultato frutto di un lungo confronto durato più di un anno con associazioni, enti locali, realtà dell'automotive ed esperti (esperti veri, non quelli che nelle ultime ore hanno diffuso fake news sulle maxi-multe per eccesso di velocità), con un obiettivo comune: ridurre le stragi sulle strade italiane. Avanti così", afferma il ministro dei Trasporti. 
   

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 "Siamo totalmente favorevoli alle misure per incrementare la sicurezza in tema di monopattini, e che prevedono finalmente casco, targa e assicurazione obbligatoria per tutti gli utilizzatori di tali mezzi, ma chiediamo che il Governo vigili con attenzione per evitare l'ennesima stangata a danno dei consumatori".
Lo afferma Assoutenti, commentando le novità al Codice della Strada che dovrebbero essere approvate definitivamente dal Senato.
"In base alle ultime stime in Italia circolano circa 550mila monopattini elettrici, di cui 42mila appartenenti alle società di sharing e quindi già coperti da assicurazione - spiega il presidente Gabriele Melluso - Per tutti gli altri, con le nuove disposizioni, sarà necessario dotarsi di apposita copertura assicurativa, che determina inevitabili spese per i proprietari dei mezzi: una polizza per i monopattini ha infatti un costo che parte da un minimo di 40 euro all'anno ma può arrivare anche a 150 euro". "Considerato il crescente numero di incidenti che coinvolge in Italia i monopattini elettrici, con ben 18 vittime tra i guidatori registrate solo da inizio anno, è giusto prevedere una copertura assicurativa obbligatoria, ma temiamo che la misura voluta dal governo possa aprire un nuovo business a solo vantaggio delle compagnie di assicurazioni. - prosegue Melluso - L'esperienza insegna che a fronte di un obbligo che comporta costi a carico dei cittadini possono crearsi forti squilibri del mercato Il rischio concreto è che le imprese assicuratrici sfruttino il nuovo quadro normativo per stangare i proprietari di monopattini, rialzando le tariffe che oggi, per tale tipologia di mezzo. Il Governo deve quindi intervenire per tutelare gli interessi dei consumatori, stabilendo tariffe fisse per le assicurazioni ai monopattini e agevolazioni e sconti per chi ha già una copertura assicurativa su un altro mezzo di trasporto, bloccando sul nascere qualsiasi abuso o speculazione a danno degli utenti". 

 L'inasprimento delle sanzioni previsto dal nuovo Codice della strada rischia di trasformarsi in una stangata per pochi, se non sarà accompagnato da un reale incremento dei controlli lungo le strade. Lo afferma il Codacons, commentando le novità su cui il Senato è chiamato a dare il via libera definitivo.
"Il giro di vite contro l'uso dei cellulari alla guida, la guida in stato di ebbrezza o sotto effetto di stupefacenti, e i provvedimenti in tema di monopattini rappresentano nell'insieme misure positive ma che rischiano di non produrre gli effetti sperati sul fronte della sicurezza stradale - spiega il presidente Carlo Rienzi - Questo perché qualsiasi nuova regola o inasprimento delle sanzioni verso i trasgressori resta lettera morta se sulle strade i controlli scarseggiano: basti pensare che secondo gli ultimi dati Istat nel primo semestre del 2024, rispetto allo stesso periodo del 2023, si registra in Italia un aumento del +0,9% del numero di incidenti stradali con lesioni a persone e dei feriti (+0,5%), mentre le vittime sulle strade salgono addirittura del +4%, con punte del +7,9% proprio sulle strade urbane, quelle che necessiterebbero di maggiore vigilanza".
Sugli automobilisti italiani, oltre alle nuove sanzioni previste dalla riforma del Codice, incombe anche l'aggiornamento biennale degli importi delle multe, con la proroga decisa dal governo nel 2020 che scadrà a fine 2024 - ricorda il Codacons - Da gennaio a oggi gli incassi ottenuti dagli enti locali grazie alle sanzioni per violazioni stradali a carico delle famiglie ammontano complessivamente a 1,44 miliardi di euro, con in testa tra le grandi città Milano (144 milioni di euro), Roma (97 milioni) e Torino (49 milioni). 

 In caso di aggiornamento delle sanzioni basato solo sugli ultimi due anni, così come previsto dall'art. 195 del Codice della strada, - dice il Codacons - l'incremento medio delle multe che scatterà dall'1 gennaio 2025 si attesterà attorno al +6%, con effetti compresi tra +3 euro e +51 euro a multa se si considerano solo le violazioni più frequenti - calcola il Codacons - Del tutto improbabile che il governo opti per un aggiornamento quadriennale delle sanzioni (2020-2024) poiché lo stesso equivarrebbe ad un maxi-rincaro degli importi del +17,6%.
Ma il Codacons solleva anche altre due questioni: nel caso in cui la stretta imposta dal nuovo Codice della strada entrasse in vigore entro l'anno, gli importi delle nuove sanzioni subirebbero aumenti già dal prossimo gennaio come effetto del possibile aggiornamento biennale delle multe? E perché il governo, se da un lato introduce una stretta in tema di sicurezza stradale, dall'altro dimentica di varare l'Osservatorio sulle multe stradali (in capo al Mit) introdotto dal decreto legge P.a. bis del 2023 e che sarebbe dovuto entrare in funzione entro novembre 2023, con il compito di realizzare una relazione annuale "contenente in particolare i dati relativi agli incidenti stradali e alla regolarità e trasparenza nell'utilizzo dei proventi delle sanzioni amministrative pecuniarie e nell'uso dei dispositivi elettronici di controllo della velocità?". 

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