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Ue, 'rivedere i target auto non aiuta, serve prevedibilità'

Weber, rinvio target su auto sia nel programma della Commissione

Redazione Ansa

 "L'automotive è un settore fondamentale per tutta l'economia europea, ma abbassare i target" di riduzione delle emissioni "non aiuterebbe: anche l'industria stessa chiede di volta in volta prevedibilità e una visione a lungo termine da parte della politica". Lo ha detto il commissario europeo per il Clima, Wopke Hoekstra, durante la sessione pubblica al Consiglio Ue Ambiente dedicata alla crisi dell'automotive europeo.
Il commissario olandese si è impegnato "a discutere con i colleghi della Commissione i segnali" ricevuti dai ministri nel quadro "del dialogo sul futuro dell'automotive che von der Leyen ha già annunciato e del futuro piano d'azione per l'industria automobilistica che verrà proposto a breve". 

"L'automotive - dice il presidente dell'eurogruppo popolare Manfred Weber a Strasburgo - non può essere sanzionato: i soldi devono rimanere nel settore per finanziare l'innovazione. Vogliamo che si vada andare avanti in maniera tecnologica neutrale. Il rinvio dei target deve entrare nel programma dei primi cento giorni della Commissione". 

'No alle multe auto', Parigi promuove confronto al Consiglio Ue

 Parigi riporta la battaglia contro le multe Ue ai produttori di auto sul tavolo del Consiglio Ue Ambiente in corso oggi a Bruxelles. Il governo francese promuoverà nel pomeriggio una discussione informale tra i ministri e i rappresentanti delle capitali sulla necessità di evitare di indebolire i produttori di automobili con le sanzioni che scatteranno dal prossimo anno per le case automobilistiche che non si adeguano ai primi target del regolamento sugli standard di CO2 per nuove auto e furgoni. La questione, che fino a questo momento non era all'ordine del giorno, sarà discussa insieme all'obiettivo climatico per il 2040.  Sottolineando l'importanza di mantenere l'obiettivo di emissioni zero a partire dal 2035 per le auto e i furgoni previsto dal regolamento Ue perché "un passo indietro destabilizzerebbe la strategia dei produttori europei", Parigi sosterrà che la traiettoria "deve essere accompagnata per preservare l'attività economica e la capacità di investimento del settore automobilistico europeo", si legge nella nota informativa che servirà da base per le discussioni.
Nessuna apertura da parte della Francia alla richiesta promossa da sei Paesi Ue, guidati dall'Italia, di anticipare al 2025 (dal 2026) l'attuale clausola di revisione prevista del regolamento. E' prioritario "affrontare le questioni politiche relative alle potenziali sanzioni per il 2025" nel quadro della revisione "prevista per il 2026", si legge ancora nel documento.
"Questo per garantire la fattibilità e l'accettabilità del passaggio ai veicoli elettrici senza compromettere i nostri obiettivi di elettrificazione". 

 Il sistema delle multe che scatteranno dal 2025 per le case automobilistiche che non si adeguano ai target delle norme Ue sulle emissioni CO2 delle nuove auto è "controproducente, rende la nostra industria più fragile e non accelera l'elettrificazione". Lo ha dichiarato la ministra francese della Transizione ecologica, Agnès Pannier-Runacher, nella sessione pubblica al Consiglio Ue Ambiente promossa da Parigi per rivedere il sistema delle multe del regolamento Ue.
La ministra ha precisato di non voler mettere in discussione gli obiettivi di emissioni zero dal 2035 per le nuove auto, ma la richiesta a Bruxelles è quella di "fare degli aggiustamenti per garantire alle case automobilistiche di avere la giusta flessibilità". Agli occhi dell'opinione pubblica, ha puntualizzato, "si sta creando un problema politico di grande portata: è diffusa l'idea che gli sforzi" di elettrificazione "vengano fatti in Europa ma i guadagni economici vengano raccolti altrove". 

L'talia all'Ue, 'multe sulle auto scoraggia innovazione'

 "L'applicazione delle multe" ai produttori delle auto "non aiuta l'innovazione e peggiora il quadro per i produttori di veicoli leggeri e di veicoli pesanti.
Per questo riteniamo che si debba anticipare" al 2025 dal 2026 "la revisione del regolamento sulle emissioni" CO2 delle nuove auto, che dal 2035 introdurrà lo stop alle immatricolazioni di auto con motori a combustione interna. Lo ha sottolineato il rappresentante permanente aggiunto, Stefano Verrecchia, in sessione pubblica al Consiglio Ue Ambiente promossa dalla Francia per rivedere il sistema delle multe che scatteranno dal prossimo anno per chi non si adegua ai primi target del regolamento sulle emissioni CO2 delle nuove auto. L'Italia si batte inoltre per la "neutralità tecnologica per consentire a tutte le tecnologie disponibili di contribuire alla decarbonizzazione, inclusi i biocarburanti", ha aggiunto 

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