L'auto si, ma ecologica.
Sostenibilità in primo piano nelle scelte degli Italiani in merito alle modalità dei loro spostamenti.
Centrale è l'attenzione alla sostenibilità manifestata dagli Italiani, al punto che il 66% è a conoscenza della proposta contenuta nel "Fit for 55", il pacchetto di riforme dell'Unione Europea per ridurre le emissioni di gas serra presentato nel mese di luglio, che prevede, dal 2035, l'obbligo per le case costruttrici di produrre solo auto a zero emissioni. Non solo: perché addirittura l'82% dei rispondenti si dichiara favorevole.
Il 66% degli intervistati ritiene che la maggior diffusione delle auto elettriche avrà un impatto positivo sull'ambiente.
Alcune preoccupazioni sono tuttavia ancora presenti, come l'accessibilità economica (per il 78% degli intervistati) e la gestione del fine vita delle batterie (per l'87% del campione).
Una mobilità sostenibile, però, non passa solamente per le auto elettrificate. Otto intervistati su dieci ritengono che l'offerta combinata di differenti opzioni contribuisca a una mobilità più ecologica e l'82% auspica la diffusione di soluzioni che permettano la gestione integrata delle diverse possibilità di mobilità secondo un approccio MaaS (Mobility as a Service).
Molto apprezzata anche la mobilità dolce: ben l'84% si dichiara a favore con la linea delle amministrazioni delle grandi città che incentiva le forme di mobilità alternative all'automobile, come ad esempio la creazione di piste ciclabili.
Da evidenziare che il 56% si è dichiarato molto favorevole, percentuale che sale al 75% nella fascia d'età tra i 18 e i 24 anni.
Alla luce di tutto questo, sono più del 20% gli intervistati che pensano che in un prossimo futuro non avranno bisogno dell'auto di proprietà. Tra le alternative, il noleggio conquista il primo posto con il 31% delle preferenze. Segue il ricorso ad altri mezzi di proprietà, tra cui bici, monopattino e scooter (27%) e il car sharing (25%).
L'auto è il mezzo di trasporto preferito dagli italiani
Lo rivela una ricerca dell'osservatorio sulla Mobilità di Arval