Poche Grandi Strade possono vantare le storie, le caratteristiche, le diversità e il fascino della via Aurelia. E’ probabilmente la prima al mondo (stiamo parlando di quasi 2300 anni fa) ad essere stata costruita con innovative soluzioni ingegneristiche, ma anche con grandi ambizioni. La costruzione del primo tratto di Aurelia venne iniziata nel 251 a.C. dal console romano Gaio Aurelio Cotta per collegare Roma a Cerveteri. Lasciata Roma da Porta Aurelia del ‘Recinto Aureliano’, la Via Aurelia romana teneva pressoché il tracciato dell’attuale SS1 con l’intento, si legge nella storia pubblicata dall’ANAS, era quello di “allacciare la capitale dell’impero alle colonie etrusche appena conquistate”.
Ma, come si concretizzerà nei decenni successivi, la sua espansione permise commerci, maggiori contatti con le popolazioni locali e traffici e soprattutto spostamenti di truppe verso ovest e verso settentrione, tanto che dopo il 14 a.C. (data di inizio della costruzione della Julia Augusta) la linea tracciata sulle carte - unendo Aurelia ed Emilia con la via Julia Augusta - mostrava un itinerario che da Roma si spingeva fino all’attuale Arles e poi a Marsiglia in Francia. Proprio per questa sua lunga e complessa evoluzione l’Aurelia è diventata nei secoli un reticolo parallelo (e non) di tracciati, di deviazioni, di ripensamenti e di ammodernamenti. E’ il caso, ad esempio, del tratto dell’Aurelia diventato celebre negli Anni ’60 con il film Il Sorpasso.
La parte finale del nastro d’asfalto su cui Vittorio Gassman guida con disinvoltura una Lancia Aurelia D24 fino al viadotto di Calafuria è il risultato di una costruzione ben più moderna, agli inizi del’900. Come spiega Marinella Pasquinucci nel volume ‘Castiglioncello. La necropoli ritrovata’ Ed. Museo Civico Archeologico di Rosignano Marittimo, l’Aurelia da Quercianella non proseguiva sulla costa, ma dirigeva con tracciato rettilineo, dopo aver superato il Monte Nero, verso il Portus Pisanus diventando la direttrice interna dell'Emilia (nome dato appunto dal console Aemilius Scaurus) attraverso Vicarello. Il tratto costiero, da Romito a Calafuria fino al forte di Antignano - prima della costruzione della SS1 dei tempi moderni - era probabilmente un tracciato secondario non carrozzabile della stessa Aurelia, destinato ai collegamenti a cavallo tanto che fino all'800 questa strada veniva chiamata ‘via dei cavalleggeri’ .
La vera Aurelia era deviata ai tempi dei Romani verso l’interno, come aveva chiesto lo stesso Giulio Cesare al console Aemilius Scaurus, non solo per superare la zona paludosa detta Fossae Papirianae (corrisponde all’attuale costa della Versilia) da Migliarino Pisano fino a Luni, ma anche a causa della presenza dei bellicosi Apuani - i Liguri Montani o Sengauni - che infestavano la zona come briganti. Così il tracciato dopo Pisa puntava verso Lucca, passando per Corliano, Rigoli e Ripafratta, oggi San Giuliano Terme. Si trattava di una nuova Grande Strada, dunque, che coincideva in questa zona con l’attuale provinciale Sarzanese, che collega Lucca con Camaiore (Campus Major) e con Massa (Tabernae Frigidae).
La via raggiungeva il Forum Clodii, nella Garfagnana, entrava in Lunigiana nella valle del Serchio (Auser) e la val d'Aulella (Audena) per ricongiungersi con la strada verso Luni. La via continuava verso nord fino a entrare nella valle del Fiume Magra, dove, all’altezza di Sarzana, traversava il fiume. Da qui partiva il raccordo per Vercetum (Berceto), Forum Novum (Fornovo) e Parma, tragitto destinato a diventare importante dall’epoca longobarda in poi. Seguito il torrente Vara fino a Borghetto, la via Aemila Scauri attraversava le montagne, al Bracco, e tornava sulla costa all’altezza di Monilia (Moneglia), transitava per Tigullia, dietro Segesta (Sestri Levante). La via Aemilia Scauri (guai allora a chiamarla Aurelia) tagliava fuori il promontorio di Portum Delphini (Portofino), lasciando la costa a Rapallo, altro centro portuale dei Tigullii.
Da qui ormai, ritrovata la costa, siamo nelle vicinanze di Genua il grande emporuium dei Ligures, facilmente accessibile anche da nord, dal Passo di Giovi (472 m) attraverso l’Appennino, per la via che divenne un raccordo della via Postumia, diretto a Dertona. Dopo la distruzione da parte dei Cartaginesi nel 205 a.C. Genua fu ricostruita dal console Spurio Cassio e, assieme a Placentia, divenne una delle piazzeforti per la guerra dei Romani contro i Liguri. L’apertura delle due strade Aemilia Scauri e Postumia ne permise la rinascita e lo sviluppo. Usciti da Genua il tracciato dell’Aurelia procedeva per Sestri Ponente, ossia ad sextum miliarium ad urbe Janua.
Quindi vengono Pegli e poi Voltri, l’antica Veiturium, dei Ligures Veiturii, presso l’estuario del torrente Stura. Arenzano, Varazze e quindi siamo a Vada Sabatia (Savona), la capitale dei Ligures Sabatii. Al miglio 362 era situato il trivio da cui partivano la via Postumia per l’interno e la via Iulia Augusta per le Gallie. Nel 1928 l'Aurelia passò in gestione all'Azienda Autonoma Statale delle Strade, che sistemò e asfaltò l'arteria, avviando la trasformazione in SS1, cioè in una moderna via di collegamento. Oggi è l’Anas che gestisce circa 543 km della strada di cui 81 nel Lazio, 252 in Toscana e 210 in Liguria.
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