Gli appelli a intervenire contro il caro carburanti ormai al governo arrivano da tutte le parti.
Soprattutto dalle associazioni dei consumatori che continuano a presentare conti allarmanti.
Palazzo Chigi però tira dritto e per proteggersi dal fuoco di fila di opposizioni e organizzazioni alza lo scudo del taglio al cuneo fiscale. Tagliare le accise della benzina "costerebbe un miliardo al mese, 12 miliardi l'anno", aveva detto nei giorni scorsi il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, sottolineando come l'esecutivo abbia invece utilizzato questi fondi "per tagliare due volte il cuneo fiscale". E l'intenzione, ha ricordato il ministro, è di farlo ancora con la prossima legge di Bilancio. Il concetto è stato ribadito dal ministro dell'Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, che ha aggiunto: "Quando uno taglia il costo della benzina non favorisce i più deboli, paradossalmente, ma favorisce chi fa più benzina che di solito sono quelli che hanno macchine più potenti".
Sta di fatto però che in un Paese dove l'88% delle merci viaggia su gomma per arrivare in negozi, supermercati e centri commerciali i rincari alla pompa non potranno che scaricarsi sui prezzi al dettaglio, compresi quelli dei beni di prima necessità. Per farla breve: in un momento in cui l'inflazione rallenta il caro carburanti rischia di riaccendere fiammate inattese sui prezzi.
Non usa mezzi termini la Federazione europea operatori della logistica integrata, che spiega come il governo continui a "non voler toccare le accise perché indirettamente sono un modo di fare cassa sulle spalle degli italiani". E in effetti i rincari delle ultime settimane hanno senza dubbio giovato al fisco: nei giorni dei grandi spostamenti per le vacanze Assoutenti ha stimato un gettito, tra accise e Iva sui carburanti, di circa 2,27 miliardi di euro.
Unanime quindi l'appello delle associazioni dei consumatori: il governo deve intervenire sulle accise. E dal Codacons una proposta in più: per chi opera rincari da capogiro l'istituzione del premio "Attila" come "nemico dei consumatori".
Il caro-benzina è una stangata da 10,7 miliardi di euro
417 euro in più all'anno a famiglia. Consumatori, governo agisca