A agosto 2023, i prezzi dei carburanti in Italia sono aumentati del +9,5% (benzina) e +2,7% (gasolio), rispetto allo stesso mese del 2022. Il Gpl è sceso del -11,5%. Sono i dati forniti stamani a Roma dalla Faib Confesercenti, associazione di categoria dei benzinai, in occasione della sua assemblea per il 60/o di fondazione. Nei primi 7 mesi del 2023 sono cresciuti i consumi dei carburanti sulla rete ordinaria, sia per la benzina (+431 milioni di litri rispetto allo stesso periodo del 2022), sia per gasolio e Gpl (rispettivamente +140 milioni e +21 milioni). Da gennaio a luglio si è registrata una diminuzione sull'extra rete (-8 milioni di litri per la benzina, -374 milioni per il gasolio). Ad agosto 2023, per un pieno di 50 litri di benzina gli italiani hanno pagato 11 euro in più della media europea, aggravio quasi totalmente dovuto alla componente fiscale. Ipotizzando una media di 4 pieni nel mese, i consumatori italiani hanno speso 388,2 euro, oltre 45 euro in più della media europea, di cui più di 44 euro di imposte. Iva e accisa pesano per il 57% del prezzo (erano il 48% nel 2022). Da gennaio a luglio del 2023, secondo i dati Faib il costo dei carburanti in Italia è stato superiore rispetto alla media europea di 22,4 centesimi di euro al litro per la benzina e di 18,3 centesimi al litro per il gasolio, il più alto dal 2018. Nel prezzo al consumo della benzina e del gasolio nei primi sette mesi del 2023 in Italia, la quotazione internazionale pesa per il 32% per la benzina e per il 35% per il gasolio (nel 2021 il peso era del 26,6% e del 28%). Il ricavo industriale (margine lordo della compagnia) e il ricavo lordo del gestore (pari a 3,5 centesimi di euro, l'1,9% del prezzo della benzina e il 2% di quello del gasolio) insieme costituiscono tra il 10 e l'11% del prezzo finale. Il carico fiscale (Iva e accisa) pesa per il 57% del prezzo della benzina e il 53% del prezzo del gasolio (erano il 48% e il 42% nel 2022).
In Italia 22.600 distributori, record in Europa(ANSA) - ROMA, 27 SET - L'Italia ha 22.600 distributori di carburante, ed è il paese europeo che ne ha di più, sopra la Germania (che ne ha 14.500), la Spagna e la Francia. Sono i dati forniti stamani a Roma dalla Faib Confesercenti, associazione di categoria dei benzinai, in occasione della sua assemblea per il 60/o di fondazione. Il nostro paese ha un parco auto che conta oltre 40 milioni di autovetture circolanti, secondo solo alla Germania. Ma il numero di autovetture per punto vendita è poco meno di 1.800, sotto quello della Germania (che supera le 3 mila vetture) e quelli del Regno Unito, della Polonia, delle Francia, della Spagna e della maggior parte dei paesi europei. Anche l'erogato medio nel nostro paese, pari a 1.237 metri cubi all'anno, è inferiore alla media europea del 47% (una differenza pari a 1.176 metri cubi all'anno). Il distacco è particolarmente pronunciato rispetto a quasi tutte le economie europee: dalle principali come il Regno Unito (che registra un erogato più di tre volte superiore), la Spagna, la Francia e la Germania, fino alle altre come l'Austria, la Polonia, la Norvegia. Dopo l'Italia, c'è soltanto la Grecia. Nel nostro paese si registra una diffusione del metano sopra la media europea. L'Italia è leader in Europa per punti vendita di questo carburante (oltre 1300) e per autovetture circolanti. Al secondo posto c'è la Germania, con circa 835 punti vendita, ma con un circolante di 100.000 autoveicoli, contro 1 milione in Italia.
(ANSA) - ROMA, 27 SET - "Prevedere un bonus carburante per le famiglie meno abbienti è senz'altro giusto, ma lo riteniamo insufficiente. Come Faib riteniamo quantomeno opportuno attivare il meccanismo dell'accisa mobile in relazione alle maggiori entrate dell'Iva, per raffreddare gli aumenti che hanno collocato il prezzo medio nazionale in self oltre le soglie dei 2 euro per litro". Lo ha detto il presidente di Faib Confesercenti, Giuseppe Sperduto, l'associazione di categoria dei benzinai, all'assemblea oggi a Roma per il 60/o anniversario di fondazione. "Il cartello del prezzo medio regionale - ha proseguito Sperduto - che quotidianamente continueremo ad aggiornare sui nostri impianti non serve certo a contenere il prezzo della speculazione, che, come dimostrato, non si determina a valle sui distributori. È in sede internazionale che il prezzo viene gonfiato da manovre speculative dei mercati finanziari o da scelte indotte dai paesi produttori. Il problema comunque rimane sulle spalle dei gestori - ha aggiunto Sperduto - che, seppure siano state alleggerite le sanzioni, per un semplice errore o ritardo di comunicazione vengono sanzionati e classificati dalle autorità di controllo come fosse stata messa in atto una vera e propria frode commerciale". I benzinai, ha concluso il presidente della Faib, "devono far fronte ad una transizione energetica in chiave ambientale che, seppure con un approccio europeo neutrale, segna la fine delle certezze che hanno garantito sistemi industriali strutturatisi lungo un secolo. Per la Faib non c'è tempo da perdere: occorre varare una profonda riforma del settore. Occorrono senz'altro nuove regole e risorse, ma anche il controllo e l'affermazione dei diritti contrattuali contro le illegalità".
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