Casa e automobile sempre più cari. Lo certificano l'ultimo rapporto di Federproprietà-Censis sulla casa e gli ultimi dati Ivass sulla Rca auto che segnala a ottobre un balzo dell'8% sul prezzo medio di un'assicurazione. Caverna, palafitta, tenda o iglù la casa resta un bene necessario per l'uomo. In Italia per l'83,2 % è fattore di sicurezza e di stabilità ma spesso è anche l'ultimo baluardo contro la povertà. Infatti - riferisce il Rapporto Federproprietà-Censis - il 60,8% delle persone a rischio di povertà detiene la proprietà della casa in cui vive. La stragrande maggioranza (78,4%) considera la casa "espressione della propria identità e della propria personalità", ma la vede costantemente minacciata da costi, oneri e tasse che rendono la sua acquisizione e il suo mantenimento sempre più difficile se non impossibile. Ultimo incubo in arrivo le misure green sulla casa. Che piacciono perché riducono l'inquinamento (51,1%), ma rischiano di tradursi in un ulteriore aggravio di spesa (22%) per alcuni insostenibile (16,3%). Secondo il Rapporto Federproprietà-Censis per il 75,5% degli Italiani i costi di condominio, bollette, tasse cominciano a pesare troppo sul bilancio familiare e per il 60% degli aspiranti proprietari l'acquisto è diventato più difficile a causa dell'aumento dei tassi di interesse dei mutui. La prima voce dei costi sono le innumerevoli tasse che pesano sugli immobili. Fra pochi giorni (entro lunedì 18 dicembre) si dovrà versare la seconda rata dell'Imu. Una patrimoniale da 22 miliardi l'anno che grava su diversi immobili ad eccezione delle prime case non di lusso e sugli immobili occupati abusivamente, osserva Confedilizia. "Dal 2012, anno della sua istituzione da parte del Governo Monti, questa imposta ha pesato su individui, famiglie e imprese per ben 270 miliardi di euro (se fosse rimasta l'Ici, nello stesso periodo di tempo si sarebbero pagati 160 miliardi in meno)" lamenta l'associazione dei proprietari. Tornando ai dati sulle assicurazioni auto, per i contratti sottoscritti nel mese di ottobre 2023, il prezzo medio dell'assicurazione auto è stato di 388 euro, in aumento del 7,9% su base annua in termini nominali e del 6,2% in termini reali. Una stangata arrivata proprio quando gli automobilisti iniziavano a respirare per il calo del prezzo di benzina e diesel che, forse anche grazie ai cartelli, a differenza degli altri anni, nonostante l'imminenza delle feste, si stanno mantenendo abbondantemente sotto 1,8 euro al litro. "L'impennata delle tariffe rc auto determina una maxi-stangata da complessivi 910 milioni di euro su base annua a carico degli automobilisti italiani" ha calcolato il Codacons sottolineando insieme alle altre organizzazioni dei consumatori (da Assoutenti, Unione Nazionale Consumatori, Adoc) che l'assegno da staccare alle assicurazioni finirà necessariamente per pesare sui consumi di Natale. "Le tredicesime andranno in fumo" (Adoc) "Un rialzo del tutto spropositato, che non trova alcuna giustificazione, se non la volontà di aumentare i profitti a scapito delle famiglie" (Massimiliano Dona, presidente dell'Unione Nazionale Consumatori). "A fronte di tali numeri, l'Ivass si limita a fare da "notaio", quando invece dovrebbe intervenire per bloccare pratiche scorrette e tutelare gli assicurati" (Furio Truzzi presidente di Assoutenti). Associazioni che chiedono al Governo un intervento urgente per limitare "lo strapotere delle imprese assicuratrici e limitare l'escalation dei prezzi dell'rc auto" (Codacons).
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