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Consumatori all'attacco sui costi di revisione per l'auto

Assoutenti presenta un esposto all'Antitrust e al Mit

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 28 DIC - Occhio a costi illegittimi che fanno salire costi a carico degli automobilisti per la revisione dell'auto: Assoutenti ha presentato un esposto all'Antitrust e al ministro dei Trasporti chiedendo di aprire una indagine sui centri di revisione. La spesa in capo ai cittadini ha raggiunto nel 2022 quota 1,17 miliardi di euro per un totale di 14. 877.795 revisioni auto effettuate nei centri privati autorizzati. Molti utenti, riferisce l'associazione, hanno segnalato all'associazione l'applicazione di voci di spesa aggiuntive sul costo per la revisione periodica delle auto, servizio le cui tariffe sono fissate dallo Stato che ha disposto le nuove tariffe per le operazioni di revisione dei veicoli a motore e dei loro rimorchi. Il nuovo costo fisso per le revisioni presso i centri autorizzati nel 2023 contiene le seguenti voci: tariffa obbligatoria per la revisione 54,95 euro; iva 22% sulla tariffa 12,09 euro; diritti fissi (esente iva ex art. 15) 10,20 euro, per un totale pari a 77,24 euro. Unica "ulteriore e variabile" voce di spesa non individuata nel dettato normativo è quella relativa alla commissione per i pagamenti dei diritti prevista dai Prestatori di servizi di pagamento (PSP) sulla piattaforma PagoPA S.p.A., utilizzati dai centri di revisione autorizzati.
    Tale commissione può variare a seconda dei casi, purché l'utente/consumatore venga reso edotto dell'effettivo ulteriore importo da corrispondere mediante tariffario esposto al pubblico. Invece, secondo i consumatori, nelle fatture emesse molti centri di revisione applicano balzelli fantasiosi come: "Contributo smaltimento rifiuti", "Servizio Postale", "Spese Cancelleria" o la voce di spesa denominata "Tariffa obbligatoria per la revisione" come una sorta di ripetizione di quanto già previsto. "Tali condotte descritte appaiono illegittime, poiché in contrasto sia con la normativa vigente in materia di revisioni, nonché in palese contrasto con la normativa in materia di concorrenza e pratiche commerciali", spiega il presidente di Assoutenti, Gabriele Melluso sottolineando che se dovesse essere confermata per il solo anno 2022 ci troveremo di fronte ad una frode di circa 30 milioni di euro" (ANSA).
   

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