(ANSA) - L'AQUILA, 13 GEN - "Una volta che sei diventato bravo alla 'bottle flip challenge', puoi provare persino con i camion".
La pagina ufficiale della Dakar tira ironicamente in ballo la celebre sfida social - che consiste nel far ruotare una bottiglia d'acqua a mezzaria facendola "atterrare" in verticale - per descrivere la straordinaria manovra che mercoledì ha permesso ai fratelli Totani di rimettere dritto il camion dell'equipaggio olandese Firemen Dakarteam sfruttando la trazione del loro fuoristrada. Era l'unico modo possibile per uscire dalle dune della quinta tappa della celebre corsa rally tra le dune del deserto arabico. "In quelle circostanze - spiegano i fratelli Tito e Silvio Totani - o riesci a tirare fuori il tuo veicolo da solo o nessuno te lo viene a prendere: lasci lì la macchina e ti portano via fisicamente".
Un finale di tappa piuttosto impegnativo, quello di mercoledì, con la parte più delicata da affrontare in un regime di semioscurità. "Siamo arrivati tra le dune di notte - spiega Tito, il navigatore da Riyadh - in condizioni in cui ne azzecchi mille e poi c'è una che ne sbagli: così siamo finiti in un 'megacratere' scendendo da una grande duna ed eravamo in fondo a cercare di capire come uscire con l'auto tutta insabbiata. Nel fosso è poi sceso un 'side by side' (piccolo veicolo off road a 4 ruote, nda) che si è ribaltato accanto a noi e dunque il camion del team olandese. Su in cima c'erano un paio di giapponesi e un altro 'side by side'. Insomma, una 'bella frittata' per tutti". Di qui è scattata la mutua assistenza, con una quindicina di persone coinvolte. "Ci siamo coordinati - spiega Silvio, il pilota - raddrizzando prima il 'side by side', togliendo la sabbia dalle gomme. Poi tutti insieme abbiamo rimesso su la nostra auto e dunque siamo passati al camion olandese. Normalmente, tra equipaggi ci si aiuta sempre, specie nelle posizioni in fondo alla classifica, in cui si cerca tutti insieme di andare fino in fondo, nello spirito vero della Dakar". I fratelli sono stati autorizzati a non partecipare alla tappa Shubaytah-Shubaitah per poter riparare l'auto su cui è stato riscontrato un problema al radiatore. (ANSA).