Rubriche

Fleximan e i suoi emuli, attacchi anche in Emilia-Romagna

Dopo Veneto, Lombardia, Piemonte. Asaps: "Rispetto per i morti"

Redazione Ansa

 Un cartello appeso a un autovelox lo ha di recente evocato anche a Ravenna. E nella notte un dispositivo - anche se in un'altra via, alle porte della città - è stato effettivamente abbattuto. A metà gennaio lo stile di 'Fleximan', il sedicente giustiziere (o i sedicenti giustizieri) senza nome dei rilevatori della velocità, ricercato in Veneto da almeno quattro Procure, è stato osservato anche in provincia di Reggio Emilia, con una colonnina divelta sulla Cispadana, tra Boretto e Gualtieri. Tifosi o emuli, i raid si moltiplicano e si diffondono in giro per il Nord Italia, dopo che ieri un 50enne è stato denunciato in Piemonte per danneggiamento aggravato: nella notte tra l'11 e il 12 novembre aveva sradicato due apparecchi lungo la strada statale 337 della Val Vigezzo, nel comune di Druogno.
In Veneto da maggio a oggi sono almeno 15 gli impianti distrutti con il flessibile: il primo episodio è stato a Bosaro (Rovigo). I fascicoli, contro ignoti, sono stati aperti dagli uffici giudiziari di Rovigo, appunto, Padova, Treviso e Belluno, territori nei quali sono avvenuti gli attacchi, sferrati prevalentemente lungo strade ad alto scorrimento dove fioccano più multe per gli automobilisti che non rispettano i limiti imposti. L'ipotesi di reato dovrebbe è danneggiamento aggravato, anche se in astratto potrebbe configurarsi qualcosa di più grave: l'apologia di reato, o l'istigazione a delinquere. Non è escluso che le indagini possano essere riunite in un unico contenitore.
Da qualche giorno Fleximan, o chi per lui, sembra aver fatto un salto di livello. L'altra notte lungo la strada provinciale 46 'del Piovego' è stato segato l'ennesimo palo di un autovelox, e questa volta l'autore ha lasciato un foglietto di rivendicazione: "Fleximan sta arrivando". Lunedì scorso è accaduto anche in Lombardia: il palo di un velox è stato trovato abbattuto e buttato in una scarpata in provincia di Bergamo, sulla statale 42 ad Albano Sant'Alessandro.
Intanto le forze dell'ordine aumentano i controlli: polizia stradale, locale e carabinieri intensificano i servizi a protezione degli autovelox, cercando di immortalare l'uomo (o gli uomini) con il flessibile. Sui social, le persone si dividono tra chi lo esalta e chi invece lo condanna. Non ha dubbi Giordano Biserni, presidente Asaps: "Si sta superando ogni limite di tolleranza, non di velocità, in un Paese che paga 3.159 morti all'anno sulle strade, senza parlare dei ventimila feriti gravi. Non si può seppellire questo discorso sotto l'ira dei tagliatori di misuratori della velocità e dei loro tifosi".
"Serve rispetto per questi lutti, per il dolore che provano le persone, centomila ogni anno precipitano nel lutto, una città intera", aggiunge. 

Leggi l'articolo completo su ANSA.it