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Ypsilon, unicità garantita da saper fare di Lancia e Cassina

Da Le Corbusier a Frau e Poliform, tanti i sodalizi creativi

Ypsilon, unicità garantita da saper fare di Lancia e Cassina

Redazione Ansa

Quando verrà svelata (l'appuntamento è per il pomeriggio del 14 febbraio) la nuova Lancia Ypsilon confermerà - non solo con i suoi innovativi contenuti ma anche con la creazione di una serie speciale di 1906 unità per l'Italia dedicate a Cassina - l'importanza del rapporto fra il mondo dell'industrial design, dell'architettura e dell'arredamento e quello dell'automobile. Uno dei punti forti che ci si attendono dalla nuova Ypsilon sarà infatti il debutto di una inedita filosofia per la progettazione e la costruzione degli interni a cui ha collaborato il celebre produttore di mobili fondato a Meda nel 1927. 

 

Prendendo spunto dalla Concept Pu-ra Hpe, Ypsilon metterà a disposizione del guidatore e dei passeggeri un ambiente raffinato e accogliente, proprio come avviene con le abitazioni in cui l'arredamento è firmato da Cassina. Lo ribadisce, del resto, la denominazione Sala - che non vuol dire salotto - e che Lancia ha scelto l'acronimo di Sound Air Light Augmentation per identificare il sistema che permette di gestire l'ambiente interno della Ypsilon. Toccando un pulsante o con il suono della propria voce, Sala centralizza infatti la gestione delle funzioni audio, della climatizzazione e dell'illuminazione. Il contributo di un marchio di eccellenza italiana nel settore dell’arredamento di alta gamma come Cassina non è nuovo nel mondo delle 4 ruote.

Riporta infatti a quanto era avvenuto negli Anni '90 con la Lancia Thema Poltrona Frau e alla variante sportiva 8.32. Ma anche alla proficua collaborazione tra Maserati ed Ermenegildo Zegna per i rivestimenti degli interni e per una serie di interessanti personalizzazioni. O in tempi più recenti il contributo che l'italiana Poliform ha dato al centro stile Audi per i concept della serie Sphere. Allargando l'osservazione al mondo del design e della moda, non è possibile non ricordare le splendide realizzazioni on-off di Gucci, Kartell e Bvlgari presentate al debutto della Fiat Nuova 500e. O, ancora, le trasgressive Giulietta Fiorucci (alla cui realizzazione parteciparono niente meno che Ettore Sottsass e Andrea Branzi) e Citroen Berlingo, anch'essa realizzata assieme al creativo milanese.

Senza sfogliare troppo a ritroso i libri della storia dell'auto - dove nella seconda metà degli Anni '30 ci imbatteremmo in un fantastico progetto Voiture Minimum del celebre architetto Le Corbusier - dobbiamo soffermarci sul concept Kar-a-sutra di Mario Bellini. Questa one-off, che venne presentata nel 1972, cioè 12 anni prima dell'Espace, rappresentò il 'manifesto' di una vera rivoluzione del concetto automobile. Basata sulla piattaforma di una Citroen SM, Kar-a-sutra è forse il migliore esempio del proficuo rapporto tra i grandi creativi del design e dell'architettura e il mondo dell'automobile. Spariva il principio tradizionale della carrozzeria chiusa, a favore di uno 'spazio' vivibile con grandi vetrate.

E anche le sedute (seppure non omologabili) erano costruite da morbidissimi pouf. La presentazione di Kar-a-sutra - che accompagnava con la sua trasgressiva originalità la scia del movimento hippie - avvenne al Moma di New York. E fu una importante passerella non solo per l'allora 37enne architetto Bellini (a cui si devono in ambito auto diversi concept per Renault e gli interni della Lancia Trevi) ma anche per la C&B, allora costituita da Cesare Cassina, della famiglia proprietaria dell'omonima azienda, e dal più giovane Piero Ambrogio Busnelli.

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