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Milano chiama Regione, sullo smog serve subito un tavolo

Assessora Grandi, 'occorrono misure più restrittive ed efficaci'

Redazione Ansa

(ANSA) - MILANO, 15 FEB - Sull'emergenza smog il Comune di Milano lancia alla Regione Lombardia la proposta di istituire un tavolo di lavoro, anche con la Città metropolitana, per trovare nuove soluzioni e inasprire le misure attuali per migliorare la qualità dell'aria. "Chiediamo di istituire un tavolo di lavoro che sia tale, Regione Lombardia, Comune di Milano e Città metropolitana insieme - ha spiegato l'assessora all'Ambiente del Comune Elena Grandi in una conferenza stampa -, perché si rivedano le azioni per affrontare questa emergenza. Siamo a metà febbraio e abbiamo già avuto 22 giorni di sforamento dei limiti" di polveri sottili nell'aria. "È evidente che dobbiamo avere misure più restrittive e più efficaci però - ha aggiunto - un Comune, per quanto grande e importante come Milano, non ce la può fare" da solo. Palazzo Marino infatti vorrebbe inasprire le azioni ma non può farlo a causa del Pria, Piano regionale degli interventi per la qualità dell'aria. Le proposte di Milano sono quelle di far scattare le misure di primo livello contro lo smog dopo due giorni di sforamento e dopo cinque giorni quelle di secondo livello. E che queste misure siano più aspre di quelle attuali, stabilendo come nel tavolo con la Lombardia. Il Comune chiede anche di ridurre i chilometri del MoveIn, la scatola nera che installata sulle auto più inquinanti permette di percorrere chilometri in deroga alle misure anti smog. Infine Grandi ha lanciato un appello al governo, "se vogliamo andare verso una transizione ecologica giusta bisogna investire risorse magari a scapito anche della realizzazione del ponte sullo Stretto di Messina". (ANSA).
   

Lombardia, tavolo con i Comuni sullo smog c'è già

Esiste già un "tavolo istituzionale aperto" con i Comuni per concordare gli interventi contro lo smog: l'assessore all'Ambiente della Lombardia Giorgio Maione ha replicato in questo modo alla proposta lanciata dall'assessore milanese Elena Grandi. "Siamo ovviamente a disposizione del Comune di Milano per un dialogo ulteriore, ma se l'assessore Grandi chiede nuove misure significa che quelle adottate finora dal Comune hanno fallito" ha aggiunto. Secondo Maione, "imporre divieti in maniera ideologica non serve. I risultati non si ottengono con domeniche a piedi e con la chiusura di alcune vie al traffico, ma con interventi di sistema e di prospettiva". "Regione Lombardia - ha rivendicato Maione - sta adottando una politica di incentivi legati al rinnovo dei veicoli inquinanti, alla sostituzione degli impianti di riscaldamento obsoleti e agli investimenti in innovazione del sistema produttivo. I risultati si vedono: in vent'anni in Lombardia la concentrazione di pm10 è calata del 39% e quella di NO2 del 45%".

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