Prosegue la fase di relativa calma sui prezzi dei carburanti alla pompa. Poco mosse anche le quotazioni die prodotti raffinati, con il Brent che si mantiene sopra quota 83 dollari. Continua a scendere il prezzo del metano auto. Lo rileva Staffetta Quotidiana, evidenziando che IP ha ridotto di un centesimo al litro i prezzi consigliati di benzina e gasolio.
Queste sono le medie dei prezzi praticati comunicati dai gestori all'Osservatorio prezzi del ministero delle Imprese e del made in Italy ed elaborati dalla Staffetta, rilevati alle 8 di ieri mattina su circa 18mila impianti: benzina self service a 1,866 euro/litro (+1 millesimo, compagnie 1,871, pompe bianche 1,853), diesel self service a 1,838 euro/litro (invariato, compagnie 1,843, pompe bianche 1,826).
Nel servito la benzina si colloca a 2,005 euro/litro (invariato, compagnie 2,048, pompe bianche 1,918), il diesel a 1,976 euro/litro (invariato, compagnie 2,020, pompe bianche 1,889), il Gpl a 0,715 euro/litro (invariato, compagnie 0,725, pompe bianche 0,704), il metano a 1,372 euro/kg (-3, compagnie 1,394, pompe bianche 1,354), il Gnl 1,210 euro/kg (-2, compagnie 1,223 euro/kg, pompe bianche 1,200 euro/kg). Sulle autostrade la benzina self service è a 1,956 euro/litro (servito 2,219), il gasolio self a 1,933 euro/litro (servito 2,200), il Gpl a 0,850 euro/litro, il metano a 1,506 euro/kg, il Gnl a 1,215 euro/kg.
"Prosegue la corsa dei carburanti che dura ininterrottamente da un mese. In appena una settimana la benzina sale dell'1,3%, il gasolio dell'1,72% con un pieno da 50 litri che costa, rispettivamente, 1 euro e 20 cent e 1 euro e 55 cent in più". Lo afferma Massimiliano Dona, presidente dell'Unione Nazionale Consumatori, alla luce dei dati del Mase che vedono la verde al self a 1,864 euro al litro e il gasolio a 1,832 euro.
"Quello che preoccupa è che in appena un mese, ossia dalla rilevazione del 15 gennaio, non solo sia la benzina che il gasolio hanno sfondato la soglia di 1,8 euro al litro, ma un litro di benzina self è aumentato di oltre 9 cent, +5,4%, pari a 4 euro e 75 cent per un pieno di 50 litri, mentre per il gasolio il rincaro è di quasi 11 cent al litro, +6,3%, pari a 5 euro e 40 cent a rifornimento. Il governo intervenga altrimenti di questo passo ci saranno ricadute non solo dirette sulle tasche degli automobilisti ma anche sulla merce trasportata, con effetti sull'inflazione", conclude Dona.
I rincari dei prezzi di benzina e gasolio alla pompa registrati nelle ultime settimane equivalgono ad una stangata da complessivi 3,9 miliardi di euro su base annua sulle tasche degli italiani, solo a titolo di maggiori costi di rifornimento. Lo afferma il Codacons, che lancia l'allarme carburanti a seguito dei continui rialzi dei listini ai distributori.
"Un pieno di benzina costa quasi 5 euro in più rispetto a inizio anno, mentre per il diesel si spendono 5,5 euro in più - spiega il presidente Carlo Rienzi - Se i prezzi dei carburanti dovessero rimanere a questi livelli, si tratterebbe di una stangata annua da circa 3,9 miliardi a carico delle famiglie italiane solo a titolo di maggiori costi di rifornimento".
"A tali somme andrebbero poi aggiunti gli effetti indiretti del caro-benzina, a partire dai rincari dei prezzi dei prodotti trasportati, in primis gli alimentari, che come noto risentono dei maggiori costi di trasporto. Ci chiediamo cosa ne pensi il governo, e se non intenda intervenire per evitare nuovi record dei listini alla pompa che avrebbero effetti pesantissimi per la nostra economia", conclude Rienzi.