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Mole Urbana a Ecomed, in Sicilia sei punti vendita

Umberto Palermo porta due modelli, 'quadriciclo 100% italiano'

Redazione Ansa

(ANSA) - TORINO, 17 APR - Mole Urbana è presente, dal 17 al 19 aprile, a Ecomed, prima green expo con focus sul Mediterraneo. Il designer Umberto Palermo porterà due modelli dei 14 della gamma Mole Urbana - la Romantica e la Sport Gt - per raccontare il progetto del quadriciclo elettrico e annunciare l'apertura di nuovi punti vendita. La fiera, con il suo salone espositivo, intende proporsi come vetrina unica, nel centro del Mediterraneo, di alcune tra le più innovative esperienze del territorio per promuovere "un nuovo modo di vivere e sentirsi in armonia con l'ambiente".
    Mole Urbana guarda con attenzione alla Sicilia, regione che si è conquistata il primo posto in Italia nella vendita di quadricicli. Nell'isola, grazie all'accordo con l'imprenditrice Nadia Lo Bosco, amministratrice unica della concessionaria Mondo Auto di proprietà della famiglia Lo Bosco, apriranno 6 punti vendita che gestiranno la vendita di Mole Urbana nella regione, a partire dalle città di Palermo, Catania/Siracusa, Ragusa, Trapani/Marsala, Pantelleria, Taormina e Messina. Catania, in particolare, sarà sede del primo negozio monomarca Mole Urbana.
    A Ecomed è in programma un talk sul tema "le nuove industrie che progettano e producono in Italia per la mobilità del futuro" nell'ambito del convegno "Strumenti di finanza sostenibile e governance della sostenibilità" che si terrà venerdì 19 aprile dalle 14,30 nella Sala Ulisse della fiera. Il car designer Umberto Palermo parlerà del progetto Mole Urbana e di cosa significhi oggi costruire veicoli elettrici in Italia. In particolare Palermo porrà l'accento sulla produzione esclusivamente fatta in Italia: "Che cosa si intende oggi con made in Italy? Mole Urbana è 100% italiana: l'attività finalizzata alla sua produzione avviene in aziende piemontesi e marchigiane, in particolare a Fabriano. Tuttavia non amo definire il mio prodotto un progetto made in Italy, perché si tratta di un termine inflazionato e poco chiaro che, ai miei occhi, ha ormai perso valore", spiega il car designer. (ANSA).
   

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