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Associazioni automotive, rivedere fiscalità auto aziendali

Proposta comune di Anfia, Aniasa, Federauto, Motus-E e Unrae

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 14 MAG - Le associazioni dell'automotive avanzano una proposta congiunta "per mettere il fondo automotive al riparo da pericolose distrazioni di risorse e avviare in tempi rapidi una revisione ormai improcrastinabile della fiscalità sulle auto aziendali". In occasione dell'Automotive dealer day che ha coinvolto anche il ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti, Anfia, Aniasa, Federauto, Motus-E e Unrae evidenziano "l'urgenza di calibrare le politiche incentivanti con una visione almeno di medio periodo, a beneficio di consumatori e industria. Una prima leva su cui poter agire è quella della fiscalità delle auto aziendali, per aggiornare un impianto normativo fermo addirittura agli anni '90". La proposta si concentra dunque proprio sulla revisione della fiscalità di questo comparto "funzionale all'adozione delle nuove tecnologie volta a supportare le imprese nel processo di rinnovo del proprio parco auto e ad accompagnare la diffusione della mobilità sostenibile a zero e basse emissioni nel nostro Paese".
    L'intervento riguarda le percentuali di deducibilità dei costi di acquisto, di leasing finanziario e di noleggio, riparametrate in incremento in funzione delle emissioni di CO2 e l'innalzamento dell'attuale costo massimo fiscalmente riconosciuto per ogni modalità di acquisizione. "I costi della misura - affermano le associazioni - risultano estremamente contenuti rispetto ai grandi benefici che l'iniziativa avrebbe in termini di stimolo alla diffusione della mobilità a zero e basse emissioni e di premialità per imprese e lavoratori che sceglieranno queste tecnologie".
    "In una fase cruciale per la filiera nazionale, Anfia, Aniasa, Federauto, Motus-E e Unrae - si legge in una nota - ribadiscono la necessità che le risorse del fondo automotive siano ripristinate per il 2025 e fino al 2030 vengano utilizzate esclusivamente per misure destinate al sostegno, alla transizione e allo sviluppo del settore automotive". Secondo le associazioni, infatti, il fondo "è un imprescindibile punto di partenza per le azioni da intraprendere nel breve e medio periodo al fine di mantenere l'Italia tra i grandi protagonisti del mondo automotive e di garantire la competitività di un settore al cuore dell'economia del Paese, con quasi 1,3 milioni di addetti complessivi tra industria e servizi". Infine, alla luce dei molteplici dossier aperti che riguardano il comparto, le associazioni si sono unite in un appello al governo, affinché venga attivato quanto prima un tavolo con i principali attori della filiera e i ministeri di riferimento, Mase, Mef, Mimit e Mit, "in grado di definire in tempi rapidi una riforma fiscale del settore e di affrontare con un approccio coordinato, multidisciplinare e pragmatico le principali sfide a cui è chiamata tutta la filiera automotive". (ANSA).
   

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