Chiude definitivamente il Salone dell'Auto di Ginevra. A deciderlo la Fondazione Comité permanent du Salon international de l'automobile.
A spingere gli organizzatori verso questa non facile scelta sono "le troppe incertezze legate all'industria automobilistica e l'erosione dell'attrattiva che si registra nei principali saloni europei". Troppe incognite per correre il rischio di investire ulteriormente nel futuro.
Dopo 4 anni sospensione a causa del Covid, il Salone aveva tentato di rilanciarsi nel 2024 ma senza grande fortuna.
La Fondazione definisce 'dolorosa' la scelta, ma sottolinea anche 'gli sforzi e la determinazione' con cui nel 2024 ha tentato di riconquistare quel ruolo di primo piano che il Salone di Ginevra ha sempre avuto fin dai tempi della sua inaugurazione, nel 1905.
Il momento del commiato, però, diventa anche quello della resa dei conti, con un'accusa netta al 'disinteresse mostrato dai produttori' al Salone di Ginevra cui si aggiungono un contesto industriale difficile e la concorrenza dei saloni di Parigi e Monaco, ormai favoriti rispetto all'esposizione svizzera. E in effetti la scorsa edizione è stata a totale appannaggio dei nuovi e rampanti marchi cinesi, salvo rare eccezioni. Troppo alti, inoltre, gli investimenti necessari per riportare Ginevra a essere competitiva: il 'colpo di grazia per una futura edizione', lo ha definito Alexandre de Senarclens, presidente della Fondazione Comité permanent du Salon international de l'automobile.
Gli organizzatori parlano di 'decisione responsabile', che porterà anche allo scioglimento della Fondazione stessa. "Non potendo raggiungere il suo scopo statutario - si legge nella nota ufficiale - il Consiglio della Fondazione Comité permanent du Salon international de l'automobile di Ginevra, nell'ambito delle sue competenze, chiederà formalmente all'autorità cantonale di vigilanza sulle fondazioni l'autorizzazione a sciogliere la Fondazione": una presa d'atto che 'le condizioni del mercato in Europa non sono favorevoli al successo delle future edizioni.
'Ce l'abbiamo messa tutta per rilanciare il Salone dopo il Covid, organizzando anche l'edizione di Doha', rivendicano da Ginevra. Una esposizione, però, senza l'anima e il fermento di quella elvetica di solo pochi anni fa. Un salone 2.0 che comunque resiste. "Per il suo prossimo festival dedicato all'eccellenza automobilistica, e sulla scia di una prima edizione di successo - dice Sandro Mesquita, amministratore delegato del Gims - Gims Qatar può continuare a fare affidamento sul know-how e sulle competenze riconosciute dei team che hanno avviato e sviluppato già la precedente edizione. I saloni automobilistici - spiega - continuano ad attrarre marchi, ma in diverse parti del mondo". Insomma, il Salone Internazionale dell'Automobile di Ginevra che in Europa non tira più, si rafforza in Medio Oriente: prossimo appuntamento a Doha nel novembre 2025.