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Una Lancia Stratos sfreccia in pista con i biocarburanti

Prova di Ruoteclassiche promuove utilizzo sostenibile

Redazione Ansa

Una Lancia Stratos della Collezione Asi Bertone e il biocarburante Sustain Classic Super 80 sono i protagonisti di una prova realizzata da Ruoteclassiche in collaborazione con Automotoclub Storico Italiano.
    Il carburante è quello prodotto da Coryton Advanced Fuels, con la quale ASI collabora dal 2023 nell'ambito dei suoi progetti legati alla sostenibilità. Si tratta di carburanti innovativi, realizzati utilizzando parti di scarto delle lavorazioni agricole additivate e mescolate alla normale benzina.
    Proprio grazie al processo con cui vengono creati, i biocarburanti permettono di ridurre le emissioni di CO2.
    L'anidride carbonica emessa allo scarico dalla vettura che li utilizza è per buona parte bilanciata da quella assorbita durante la coltivazione di terreni, piante e di qualunque altro elemento presente di quegli scarti che danno poi origine al biocarburante stesso.
    L'obiettivo della prova è stato verificare, realmente e in modo scientifico l'effettiva compatibilità della nuova benzina ecologica con le auto storiche. La Lancia Stratos rifornita di biocarburante ha girato in pista per sei ore. In totale, 639 chilometri percorsi alla media di 106,5 km/h e con un consumo di 90 litri della speciale benzina. Lungo l'arco dell'intera prova, il comportamento della Stratos è stato irreprensibile, senza malfunzionamenti o variazioni allarmanti nelle temperature di esercizio.
    I test prestazionali non hanno messo in luce sostanziali variazioni passando da un carburante all'altro. C'è stato un leggero miglioramento della velocità massima, che è probabilmente dovuto al numero di ottano più elevato e a una migliore combustione del biocarburante.
    Il biocarburante ha superato anche il test di emissioni allo scarico in laboratorio. Nel ciclo urbano è stata rilevata una riduzione delle emissioni di monossido di carbonio del 26%, salita al 31% in quello extraurbano. Ridotte anche le emissioni allo scarico degli idrocarburi incombusti, compresa la componente metanica, e del particolato carbonioso.
    "Questa prova - ha commentato Gian Luca Pellegrini, direttore di Ruoteclassiche - dimostra non soltanto che questi prodotti rappresentano la soluzione più immediata per ridurre l'impatto ambientale delle automobili storiche, ma anche che l'intero mondo heritage si sta correttamente sensibilizzando al tema della transizione ecologica, pur nella consapevolezza che la percentuale di sostanze inquinanti emesse dalle proprie auto d'epoca rispetto al totale annuo è davvero esiguo. C'è da sperare che tale innovazione sia ben accolta e sostenuta anche dalle istituzioni, che purtroppo ancora troppo spesso sembra non vedano di buon occhio questo mondo".

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