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Giorgetto Giugiaro, il grande designer resta legato all'arte

Esposta nel Borgo Maggiore di Garessio l'ultima opera pittorica

Redazione Ansa

La cerimonia di inaugurazione dell'opera Il Battesimo di Gesù ora esposta nella Chiesa di San Giovanni nel Borgo Maggiore della cittadina natale Garessio (Cuneo) ha offerto un'occasione davvero inconsueta e 'privata' per incontrare il grande designer Giorgetto Giugiaro.
    Mentre la sua vasta produzione di progetti per auto di serie e per concept che negli anni sono diventati punti di riferimento globali è nota e apprezzata a livello mondiale, non tutti conoscono invece le doti e la passione per la pittura figurativa di Giorgetto Giugiaro.
    Una capacità creativa ed esecutivo maturata e tramandata in famiglia visto che il nonno e il padre erano artisti, che decorano e affrescavano chiese e nobili palazzi. E che il giovane Giorgetto coltivò fin dall'adolescenza frequentando l''istituto d'arte.
    Come lo stesso Giugiaro ci ha raccontato a Garessio, nell'attesa della cerimonia di apertura della Chiesa di San Giovanni - presente il sindaco Luciano Sciandra - per mostrare alla cittadinanza l'ultima grande tela di 9 x 5 metri dedicata al Battesimo di Gesù, sono state contingenze storiche (è nato nel 1938) e necessità pratiche ha condurlo verso il disegno industriale.
    Prima in Fiat già dal 1955 e poi in Bertone, l'abilità creativa ma anche la capacità di illustrare e trasferire idee e proporzioni in splendidi bozzetti hanno aperto a Giugiaro la strada verso una carriera longeva e ricca di successi e riconoscimenti.
    Ma l'amore per il disegno puro, per la pittura e la ritrattistica è sempre rimasto vivo, tanto da essere portato avanti proprio nello studio di Garessio in parallelo al lvoro di designer. "Oggi mi trovo con un'attività di progettista ormai consolidata" - ha sottolineato Giorgetto Giugiaro - con maggior tempo a mia disposizione, dato che mio figlio Fabrizio prosegue con impegno e costanza questo percorso".
    "Un tempo che ho ora disponibile e che dedico alla mia passione per la pittura, senza nessuna ambizione di avventurarmi nel mondo dell'arte, ma semplicemente con il desiderio di dipingere e illustrare avvenimenti che si riferiscono al borgo dove sono nato". Proprio nella chiesa di Garessio consacrata a San Giovanni Battista le grandi tele di Gugiaro sono la concretizzazione di questo suo desiderio.
    Opere che raffigurano momenti significativi della passione di Gesù Cristo e che, pur traendo ispirazione dall'iconografia classica e dai grandi maestri del passato, hanno la particolarità di evidenziare le doti di Giugiaro per il progetto (ne è un esempio la disposizione dei Gesù e degli Apostoli ne L'Ultima Cena) e per la meticolosa cura dei dettagli.
    "Ho voluto, oggi come negli scorsi anni, rappresentare una rappresentazione" ci ha detto Giugiaro ricordando che "ogni cinque ann gli abitanti di Garessio mettono in scena la Sacra Rappresentazione Medievale del Mortorio".
    Una tradizione che ha fatto parte della sua vita a Garessio e che "ho voluto valorizzare e raccontare, insieme ai suoi protagonisti, attraverso la pittura".
    "La mia pittura vuole illustrare i momenti di queste rappresentazioni sacre ancora vive, con l'intento di ritrarre i veri protagonisti: sia quelli attuali che quelli del passato, grazie a foto di repertorio" - ha ribadito Giugiaro - ho voluto arricchire la chiesa e questa ritualità con quattro quadri di cui l'ultimo è dedicato proprio alla chiesa".
    In contemporanea alla presentazione della nuova tela, nella piazza antistante la chiesa sono state esposte tre vetture che segnano la storia personale, professionale e imprenditoriale di Giorgetto e Fabrizio Giugiaro.
    Sono l'Alfa Romeo 2600 GT del 1960 prima sua creazione per l'industria nel periodo in cui lavorava con Bertone, la modernissima Structura del 1998 e la GFG Kangaroo del 2019.

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