Sono passati 45 anni da quando Fiat per prima al mondo propose in Brasile la soluzione etanolo per le auto di produzione di serie: la vettura del debutto fu una 147 alimentata ad alcol, macchina prodotta per soddisfare le esigenze di mobilità locale. Da allora il marchio italiano ne ha fatta parecchia di strada nel campo dei combustibili alternativi al petrolio, conquistando tra l'altro la leadership del mercato del Paese Sudamericano, dove il Governo nel 1975, a seguito della crisi petrolifera del 1973, lanciò un programma per la raffinazione dell'etanolo dalla canna da zucchero per uso automobilistico.
Colore bianco, una scritta sul parabrezza 100% ad alcol, nel luglio del 1979 la 147 a etanolo immessa sul mercato dopo un lungo periodo di test su strada. Motore in posizione trasversale, pneumatici radiali, finestrini stratificati, veniva assemblata nel Polo Automotivo di Betim e per il caratteristico odore di alcol esalato dai tubi di scarico fu subito soprannominata affettuosamente "Cachacinha", come l'aguardiente che si ricava dalla canna da zucchero.
"La Fiat 147 è un'icona che ha segnato la vita di migliaia di brasiliani - sottolinea Alexandre Aquino, vicepresidente Fiat per l'América del Sud -. Inoltre, è entrata nella storia dell'industria automobilistica essendo il primo modello con un motore a etanolo al mondo prodotto in serie. La sua eredità si estende fino ad oggi con la tecnologia dei motori flex-fuel, che è presente nella maggior parte della flotta brasiliana di veicoli leggeri. L'etanolo si è consolidato come protagonista nel processo di decarbonizzazione del Paese perché è un carburante estremamente efficiente in termini di emissioni, se si considera l'intero ciclo di vita dell'automobile".
45 anni fa Fiat aprì la strada alle auto a etanolo
La 147 ad alcol nasceva in Brasile per i mercati locali