A giudicare dai numeri, con oltre 150mila spettatori paganti per un incasso valutato in 15 milioni di sterline (affitti degli espositori a parte) l'edizione 2024 del Festival of Speed di Goodwood si è confermata un grande successo, non solo per gli organizzatori ma anche per l'immagine stessa della passione automobilistica in senso più ampio. Davvero vincente, dunque, l'idea di un Festival of Speed nella sua residenza che Lord March, ora diventato undicesimo Duca di Richmond, ebbe nel 1993 per riportare gli sport motoristici a Goodwood House, l'enorme tenuta (900 ettari) nei pressi di Chichester nel West Sussex (Gb).
Nel vicino Goodwood Motor Circuit - costruito su un ex aeroporto della Raf - si er disputata nel settembre del 1948 la prima gara britannica del dopoguerra, ma i motori avevano rombato dodici anni prima (era il 1936) proprio all'interno della Goodwood House.
In quell'occasione un gruppo di appassionati dell'iconica marca Lancia - che erano ospiti del nono duca di Richmond, nonno dell'attuale patron del Festival of Speed - pensò di sfidarsi in una gara in salita tra amici su quello che più tardi è diventata la prova più 'insidiosa' e emozionante del Festival, la Hill Da allora l'importanza del Goodwood Festival of Speed cresce ogni anno. L'evento - che nel 2023 aveva dovuto essere sospeso per una giornata a causa delle cattive condizioni meteo - è 'maturato' quest'anno sotto il sole del West-Sussex in quasi tutti i quattro giorni di svolgimento.
Il grande evento ha così evidenziato con una qualificata e importante presenza di Case automobilistiche (comprese quelle cinesi) che la formula di una miscela unica tra veicoli storici, contemporanei e futuri - in un contesto non asettico - è vincente.
L'ambientazione a Goodwood House, con i suoi dintorni pittoreschi, aggiunge ulteriore fascino ed sdrammatizza soprattutto il rapporto visitatori-stand espositivi che negli anni era diventato sempre più impersonale (e respingente) tanto da diventare, assieme ai costi, una delle ragione della decadenza, quasi totale, dei Saloni dell'automobile.
A differenza di molti altri eventi automobilistici, il Festival of Speed consente agli appassionati di avere un contatto ravvicinato con le auto - comprese quelle plurimilionarie - che possono perfino essere toccate, naturalmente con il tipico rispetto british.
L'evento anche quest'anno ha attirato un pubblico eterogeneo, compresi collezionisti provenienti da tutto il mondo, piloti leggendari, sia del passato che del presente, e top manager del mondo dei motori.
Intere famiglie si sono appassionate nel visitare le esposizioni dedicate alle supercar, alle più rare auto da collezione e alle proposte per il futuro. Ed hanno potuto scattare selfie con molte celebrità del volante, con Ferdinando Alonso che si è mescolato lungo con la folla presente nella tenuta.
Ma hanno soprattutto seguito (emozionandosi come non mai) le prove cronometrate sui 2,5 km della Hill Climb, una vera prova speciale da rally dove possono gareggiare veicoli d'ogni tipo.
Quest'anno ha stupito - anche se non ha battuto il record di 39 secondi e 081 ottenuto nel 2022 da Max Chilton con la McMurtry Spéirling - la prestazione del vincitore Romain Dumas, primo alla recente Pikes Peak, che con il suo potentissimo prototipo elettrico Ford Supervan 4.2 (1.400 Cv) ha fermato i cronometri su 43 secondi e 98.
Seconda quest'anno la Subaru WRX Project Midnight guidata da Scott Speed (46.07) seguita dalla Porsche 992 GT3 Cup di James Wallis (48.04) e dalla Alpine A110 Pikes Peak di Astier Raphael (48.01)