L'ammissione di quella che potrebbe essere una 'colpa' viene fornita dalla stessa Cheetah Motors Company che in un post sui social accompagna l'immagine della sua supercar made in Iran con la dicitura 'la replica più realistica de LaFerrari'.
Torna alla mente il contenuto di un colloquio che l'azienda di Stato Iran Khodro Company (Ikco) ebbe nel 2017 con la Pininfarina. In un comunicato di Ikco si fermò allora che "il gigantesco produttore di automobili iraniano aveva in programma di costruire auto in collaborazione con l'azienda che progetta auto come Ferrari, Maserati e Peugeot". Venne sottoscritto un accordo da 70 milioni di euro, con validità di 36 mesi, ed il primo frutto di questa collaborazione è stata le berlina premium H600 presentata lo scorso anno, in un contesto che - nonostante le tensioni geopolitiche - vede l'industria automobilistica iraniana in espansione del 48%.
Parallelamente allo sviluppo ufficiale del sistema industriale, la passione per i motori e una voglia irrefrenabile di Ferrari, o ancora meglio dell'esclusiva LaFerrari Aperta, deve aver alimentato l'iniziativa della Cheetah Motors Company (fondata nel 2018) con la voglia di innalzare il livello del made in Iran, evidentemente in direzione dei marchi e dei modelli più iconici.
Ecco spuntare da questa azienda, che si è formata (si legge ne sito) nell'ambito della produzione di parti per l'industria automobilistica, questa replica definita dalla stessa Cheetah Motors come "prima riprogettazione di successo della LaFerrari Aperta al mondo" sottolineando che l'auto iraniana "ha la corrispondenza più vicina all'originale".
Per questa operazione - ribadisce l'azienda - sono state progettate e prodotte più di mille parti inizialmente come campioni di test e infine come elementi finali". Alla costruzione ha collaborato la Javad Moradi Tuning Iran, cui si deve anche lo sviluppo di un telaio e di una meccanica che, a giudicare dalle immagini diffuse da Cheetah Motors, hanno ben poco a che fare con l'originale.