(ANSA) - ROMA, 30 LUG - La vicenda degli autovelox
sequestrati dalla Procura di Cosenza finisce all'attenzione
della magistratura contabile. Il Codacons ha deciso infatti di
presentare un esposto alle Corti dei Conti di 10 regioni
italiane (Liguria, Lombardia, Emilia Romagna, Veneto, Piemonte,
Basilicata, Molise, Puglia, Calabria e Sicilia) dove erano
installati gli apparecchi al centro dell'inchiesta, esposto
volto a verificare possibili danni erariali per le casse
pubbliche.
"Il sequestro degli autovelox in tutta Italia ordinato dalla
magistratura calabrese e le illegalità emerse nell'utilizzo
degli apparecchi di rilevazione della velocità T-Exspeed V 2.0
porterà inevitabilmente ad una raffica di ricorsi da parte di
chi ha ricevuto sanzioni ed è ancora nei termini per impugnare
le multe, col rischio di condanna dei comuni al rimborso delle
spese legali. - spiega il presidente Carlo Rienzi - Ma anche chi
ha già pagato le contravvenzioni elevate tramite tali
apparecchi, pur non potendo impugnare le sanzioni, può attivarsi
per tutelare i propri diritti e, una volta concluse le indagini,
agire per il risarcimento dei danni subiti. I costi per le casse
degli enti locali, tra rimborsi agli automobilisti e mancate
sanzioni legate allo spegnimento degli autovelox, potrebbero
quindi essere ingenti, e ricadrebbero sulla collettività.
Ricordiamo in ogni caso che la velocità eccessiva è tra le prime
cause di morte sulle strade italiane, ed è importante colpire
con la massima severità i trasgressori, nel rispetto però delle
leggi e ricorrendo a strumenti omologati e a norma", aggiunge
Rienzi.
Per tali motivi il Codacons sta preparando un esposto alle
sedi regionali della Corte dei Conti affinché sul caso degli
autovelox si apra una indagine contabile volta ad accertare
eventuali danni erariali e le relative responsabilità. (ANSA).
Codacons, esposto a Corte dei conti di 10 regioni per autovelox
Ipotesi danno erariale. Chi ha pagato può chiedere risarcimento