Settant'anni di comune attività umanitaria, per Defender e la Red Cross. La ricorrenza è quella che celebra una delle partnership di beneficenza più longeve al mondo.
Quest'anno segna i 70 anni da quando quel primo veicolo, un modello appositamente adattato utilizzato come dispensario mobile, è entrato in servizio nei deserti di Dubai. Oggi, l'impegno di Defender a sostegno delle comunità in crisi, continua con la realizzazione del suo ultimo progetto in Italia, luogo di nascita, 160 anni fa, della più grande organizzazione umanitaria del mondo.
In occasione della ricorrenza, è stata consegnata alla Croce Rossa Italiana una Defender 130 appositamente attrezzata per la risposta alle emergenze. Dotata di hardware avanzato per le comunicazioni satellitari, la 130 fornirà connessione e accesso continui a livello nazionale nelle località più difficili da raggiungere, in caso di emergenza.
Il nuovo veicolo è stato modificato con il supporto di specialisti della Croce Rossa Italiana per gestire emergenze straordinarie e garantirà che la mobilitazione dei soccorsi non sia mai compromessa da interruzioni della rete cellulare, un problema comune durante i disastri ambientali, come inondazioni e frane.
Il progetto impiega la tecnologia satellitare, con una parabola montata sul tetto del veicolo. Tale soluzione è già utilizzata dalle unità statiche di emergenza della Croce Rossa Italiana, ma viene impiegata, per la prima volta, sull'unità mobile Defender 130 Outbound, predisposta per affrontare i terreni più impervi e le condizioni più impegnative.
Il veicolo è inoltre dotato di un verricello e di un gancio di traino che gli consentono di sfruttare appieno la capacità di traino di 3.000 kg della Defender 130 Outbound. "La partnership di lunga data tra Defender e il Movimento Internazionale della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa - ha dichiarato Mark Cameron, managing director di Defender - mostra cosa si può ottenere collaborando con dedizione costante. Finora, la nostra partnership con British Red Cross e la IFRC ha avuto un impatto positivo su oltre due milioni di vite in tutto il mondo".