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Pechino, contrari alla stretta Usa su software auto cinesi

'L'azione americana costituisce una coercizione economica'

Redazione Ansa

(ANSA) - PECHINO, 25 SET - La Cina "contrasta in modo risoluto" la proposta degli Usa sulle restrizioni all'uso di hardware e software di Pechino nelle auto in circolazione negli Stati Uniti, definita una "coercizione economica". Il ministero del Commercio, in merito alla misura dell'amministrazione di Joe Biden, ha affermato che l'azione americana "ha un grave impatto" sulla normale cooperazione bilaterale nel settore dei veicoli connessi, "interrompendo e distorcendo le catene di fornitura dell'industria automobilista globale". Il piano americano, secondo lo schema presentato lunedì dal Dipartimento del Commercio americano, prevede di vietare la vendita di veicoli connessi in base alla tecnologia cinese e russa, citando rischi per la sicurezza nazionale. "La pratica statunitense non ha alcuna base fattuale, viola i principi dell'economia di mercato e della concorrenza leale, ed è un tipico atto protezionistico", ha affermato in una nota un portavoce del ministero del Commercio. La stretta proposta fa parte dell'approccio più rigido del presidente Joe Biden verso Pechino e arriva dopo l'annuncio a febbraio di un'indagine sui rischi per la sicurezza legati alla tecnologia cinese nei veicoli con l'integrazione crescente e la connessione a dispositivi personali, ad altri veicoli e a infrastrutture, comprese le vetture elettriche e a guida autonoma. "La Cina esorta gli Usa a porre fine alla pratica sbagliata di generalizzazione della sicurezza nazionale, a revocare immediatamente le relative restrizioni e a fermare la irragionevole repressione delle aziende cinesi", ha detto il portavoce, per il quale il Dragone "adotterà le misure necessarie per salvaguardare in modo risoluto i diritti e gli interessi legittimi delle aziende cinesi". L'amministrazione Biden ha detto che la norma sarà aperta al commento pubblico per 30 giorni, seguendo i dazi portati al 100% sui veicoli elettrici cinesi e altri aumenti tariffari per miliardi di dollari. Pechino ha preso di mira i "dazi elevati sulle auto cinesi" decisi da Washington. Ma ora, "per motivi legati alla cosiddetta sicurezza nazionale", gli Usa hanno "diffamato il software, l'hardware e i veicoli connessi cinesi nel loro complesso", definiti "non sicuri", ha concluso il portavoce.

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