Rubriche

L'auto di Trump in F1, Cadillac nel 2026 fa già sognare

Lusso e presidenti Usa, progetto Andretti per 11/o team Circus

Redazione Ansa

Più stelle e strisce ed una nuova scuderia che porterà a undici il totale dei team in Formula 1 a partire dal 2026. Il Circus della regina delle velocità diventa sempre più Made in America con lo sbarco in pista della Cadillac, marchio di lusso della General Motors che correrà tra due anni con una propria vettura nel massimo campionato mondiale dell'automobilismo. A dare l'ufficialità del progetto del colosso dell'auto Usa, relativo ad un marchio che oltre ai sogni accompagna come vettura blu (la celebre 'Bestia') da sempre anche i presidenti degli Stati Uniti, è arrivato l'annuncio social da parte del numero uno della Federazione automobilistica internazionale, Mohammed Ben Sulayem. Nel messaggio sul suo proprio profilo Instagram, l'emiratino parla di "accordo di massima" raggiunto tra le parti. "General Motors e un grande brand globale, un gigante tra i costruttori mondiali, e sta lavorando con grandissimi partner - questo il commento di Ben Sulayem - Sostengo pienamente gli sforzi compiuti dalla Fia, dalla Formula 1, da General Motors e dal team per mantenere il dialogo e lavorare verso il risultato di un accordo di massima per portare avanti la richiesta di portare un team a marchio General Motors/Cadillac sulla griglia di partenza del Campionato di Formula 1 del 2026. Tutte le parti, compresa la Fia, continueranno a lavorare insieme per garantire che il processo proceda senza intoppi". Né le parole di Ben Sulayem né il comunicato di Formula 1 menzionano gli Andretti, da cui è partito l'impulso per l'11esimo team ma è probabile che a Mario campione del mondo 1978 o a suo figlio Michael saranno riservati ruoli all'interno della nuova squadra. Di sicuro l'undicesima scuderia di Formula 1 a partire dal 2026, anno in cui nel Circus arriverà anche Audi insieme alle nuove regole, sfrutterà le strutture di Andretti a Silverstone, mentre la presenza di Cadillac come marchio protagonista camminerà "con le sue gambe" solo nel 2028 e nel biennio 2026-27 si dovrà appoggiare a una power unit esterna. Una novità anticipata a Las Vegas anche dall'amministratore delegato di McLaren Zak Brown: "General Motors ha una grande storia nel motorismo. Il suo arrivo sarebbe fantastico per la F1, perché sicuramente entusiasmerebbe i fan. Sarebbe emozionante. Ho visto le persone della General Motors sorridere quando si parlava dell'argomento. Avere due colossi statunitensi è sicuramente una grande cosa, porteranno visibilità allo sport e potenzialmente attireranno nuovi sponsor. Sarebbe bello avere anche un pilota statunitense, anche se questo potrebbe richiedere del tempo". Il tutto dopo che in passato l'ingresso in F1 di un undicesimo team oltre ai 10 esistenti era stato osteggiato da chi in griglia c'era già, perché bisognava tagliare in 11 fette anziché in 10 la torta degli introiti generati dal Circus (ai team Liberty Media riserva circa il 63% del fatturato). E per assicurarsi l'ingresso nella massimo campionato della velocità, la cordata statunitense formata da General Motors-Cadillac e TWG Global (ovvero la nuova società che ingloba il team Andretti), secondo quanto riportato dalla BBC, hanno garantito un esborso pari a 450 milioni di dollari da diluire nel corso degli anni per evitare che i 10 team esistenti siano danneggiati dall'ingresso nel Circus di una nuova scuderia.

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