(ANSA) - SAN CESARIO SUL PANARO, 28 NOV - Quando ci si siede dentro una Pagani Utopia Coupé la primissima sensazione è di trovarsi all'interno di una vettura di un'altra epoca, piuttosto che su una moderna hypercar da 864 cavalli e 1.100 nm di coppia, concentrato di potenza, tecnologia, unicità, cura raffinata per i dettagli.
Utopia significa non luogo: alternativa alla realtà, salto nell'irrazionale. Persegue tutto questo Horacio Pagani, che quando descrive il terzo atto della sua storia, l'auto prodotta in serie limitata dal 2023 (99 le Utopia Coupé, mentre sono 130 gli esemplari di Utopia Roadster, lanciata in estate alla Monterey Car Weeek), usa spesso l'espressione "senza tempo". E un viaggio in un luogo, almeno in parte, fuori dal tempo, è anche quello che porta nello stabilimento dove vengono realizzate le Pagani, create con circa 7.000 componenti fatti interamente a mano. Qui si incontrano meccanica, artigianato, ricerca della bellezza.
Ne è una dimostrazione plastica il Museo Horacio Pagani, inaugurato nel 2017, un'immersione nella storia dell'azienda e del suo fondatore, dall'infanzia in Argentina, agli anni in Lamborghini, alla fondazione di Modena Design e di Pagani Automobili nel 1998. Sono esposti i modellini realizzati da bambino, i quaderni con gli appunti e i disegni, è ricostruito il garage dove nel 1979 progettò una Formula 2, poi ci sono le lettere di presentazione scritte dal pilota Juan Manuel Fangio quando Horacio nel 1981 decise di trasferirsi in Italia e lavorare nel mondo dei motori. Spazio quindi alle iconiche Zonda, alle Huayra, come quella in pacchetto 'Tempesta' del film Transformers oppure quella utilizzata da Cristiano Ronaldo in un celebre spot. Se il museo è uno sguardo attraverso il passato, il viaggio per il presente prosegue con l'atelier. Immaginato come una piazza di una città, con torre dell'orologio e archi, è lo spazio dove si mettono a punto le creazioni uniche. L'obiettivo è coniugare arte e scienza, copyright di Leonardo Da Vinci, altro punto di riferimento del fondatore.
Nell'atelier si lavora su nove telai in contemporanea per produrre 55 auto all'anno. Dall'inizio alla fine, per vedere una Pagani conclusa ci vogliono circa sei settimane. Tutte le Utopia, Coupé e Roadster, sono già state vendute. La roadster, l'ultima arrivata, ha un prezzo di partenza di 3,1 milioni di euro al netto delle imposte locali. I primi ad ordinarla potranno averla ad aprile 2025, gli ultimi nel 2027.
Nell'Atelier non si coglie affanno, ma si vedono persone intente perlopiù a confrontarsi e a svolgere lavori di precisione sulle vetture, ad un diverso livello di assemblaggio.
Molti dei 230 dipendenti sono giovani, l'età media è 32 anni e diversi occupano ruoli di responsabilità. L'idea è quella di favorire e formare ad un lavoro integrato: i designer con gli ingegneri e viceversa, un'esperienza sul campo che porta ciascuno ad essere effettivamente parte del tutto.
Comunicanti con la grande piazza, ci sono la stanze del taglio, della laminazione, della rifilatura, le autoclavi dove si lavorano carbonio e i materiali compositi, altro punto di forza di Pagani.
I dettagli vengono curati fino allo sfinimento perché i clienti possono richiedere personalizzazioni di ogni tipo, dai componenti meccanici agli elementi estetici, fino all'ultimo bullone, a patto che rispettino gli standard di sicurezza e omologazione internazionale. Per Utopia sono stati una cinquantina i crash test e ancora di più i test sulle emissioni, per arrivare alla certificazione di conformità in diversi Paesi.
"Il cliente è il nostro vero datore di lavoro", si ricorda in cartelli appesi alle pareti: è un altro degli slogan di Horacio.
Pagani è un'azienda famigliare e i clienti ne fanno parte. "I clienti - esemplifica Francesco Perini - vogliono molto spesso esprimere una parte di sé attraverso le auto che acquistano. Ci sono aspetti più scontati, come carrozzeria, interni, verniciatura, ma altri più estremi come le finiture, i materiali, i componenti dedicati". Ma non ci si ferma qui: si arriva anche ad auto cucite perfettamente su misura. E così che è nata la divisione 'grandi complicazioni', dedicata ai progetti speciali. Come per esempio la Huayra Codalunga o la Pagani Imola, opere d'arte in pochissimi esemplari.
La ricerca della bellezza non si ferma alle macchine: c'è Pagani Arte, lo spazio creativo e di interior design per aerei, elicotteri, yacht e suite, tutto all'insegna della ricerca di forme, stili, materiali. Soprattutto, di emozioni. (ANSA).