"Doveva andarsene prima", "Ha fatto troppi danni". Ancora.
"Tavares non era all'altezza di poter guidare Stellantis, in un momento di crisi come questo. Speriamo che il futuro ora sia più roseo, perché qui sta morendo tutto" spiega Enzo, 57 anni.
"Doveva andarsene prima, perché lui ci ha affondato. L'errore suo è stato quello di portare il lavoro all'estero", aggiunge Dario Candrilli, 46 anni. Alle presse, spiegano gli operai, si lavora ormai solo "due o tre giorni alla settimana". "Meglio che se ne sia andato, anche se ormai è troppo tardi. Da noi c'è gente che va in pensione, ma non c'è nessuno per rimpiazzarla e mezzo reparto non funziona. Lavoriamo al freddo e in mezzo alla sporcizia" aggiunge Aldo, 59 anni, di cui 38 passati in fabbrica.
"Ci sarebbe da festeggiare, ma invece festeggerà lui con i nostri soldi. Mentre noi aspettiamo il messaggino in cui ci chiamano per lavorare, perché il nostro futuro è una cassa integrazione, all'infinito. Spero di andare in pensione presto, perché qui non si vive più. Tavares ha creato dei danni che noi continueremo a pagare" afferma Enzo Di Napoli, 60 anni. "Quello che non capisco e non mi va proprio è come mai riceverà oltre cento milioni di buonuscita. Per quale motivo? Un manager che porta danni all'azienda come ha fatto lui va penalizzato e non incentivato", evidenzia Nino, 65 anni.
"Grazie a Dio è andato via - aggiunge Nino, tra l'approvazione dei colleghi che sono attorno a lui - ma John Elkann si è svegliato troppo tardi. Parlavano tanto male di Marchionne, ma era meglio lui. O almeno il meno peggio.
Marchionne non avrebbe mai fatto nessuna fusione con i francesi".