(ANSA) - BRUXELLES, 05 DIC - Italia e Repubblica Ceca
riportano il dossier auto in agenda al Consiglio Ue Trasporti in
programma oggi a Bruxelles. Dopo aver presentato il documento
informale sul futuro del comparto al Consiglio Ue Competitività,
Roma e Praga - sostenute da Bulgaria, Polonia, Romania e
Slovacchia - promuoveranno la discussione tra i ministri tra i
punti "vari ed eventuali" (Aob), dunque senza adozione
legislativa. L'Austria, che era tra i firmatari del non-paper al
Consiglio Competitività, ha deciso di non sostenere la
discussione alla riunione di oggi.
Le sei capitali insisteranno quindi sull'anticipo al 2025
(dal 2026) della clausola di revisione del regolamento sulle
emissioni di CO2 che prevede lo stop ai motori a combustione
interna, diesel e benzina, dal 2035. Tra le altre istanze, il
documento spinge per una strategia industriale globale a lungo
termine per l'automotive, con un piano di investimenti
pluriennale e un regime specifico di aiuti di Stato per
sostenere la transizione. Per raggiungere gli obiettivi di
emissione zero, i firmatari vogliono infine "aprire la strada" a
tecnologie diverse dai soli veicoli elettrici e all'idrogeno,
compresi i motori a combustione interna alimentati in modo
sostenibile che dovrebbero essere presi in considerazione
attraverso il corretto utilizzo di propulsori alternativi.
(ANSA).
Il futuro 'Piano per l'industria pulita' promesso da Ursula von der Leyen nei primi cento giorni di mandato potrebbe rappresentare uno "strumento importante" per sostenere finanziariamente la transizione del settore automotive apportando "i cambiamenti necessari" alle norme Ue, a partire dal sistema delle penalità che scatteranno il prossimo anno per chi non si adegua agli standard. E' quanto ha sottolineato il ministro ceco dei Trasporti, Martin Kupka, a un gruppo di giornalisti a margine del Consiglio Ue Trasporti a Bruxelles parlando del documento informale promosso insieme all'Italia sul futuro dell'automotive. Nel documento sul tavolo si fa riferimento proprio a un pacchetto finanziario "a breve termine" che faciliti "una transizione equa che non comprometta ulteriormente l'Europa". Tra le opzioni indicate da Praga per modificare il sistema delle multe - che potrebbero pesare fino a 15 miliardi di euro - c'è lo spostamento in avanti di qualche anno, fino a tre, del termine per le case automobilistiche "per adeguarsi ai limiti" di emissioni sui nuovi veicoli, anche se la priorità resta quella di eliminarle completamente.
La Francia vuole che la Commissione europea presenti "nei primi cento giorni" di mandato delle "soluzioni per permettere ai produttori che si sono impegnati a pieno sul fronte dell'elettrificazione di non dover pagare le multe" che scatteranno dal prossimo anno per chi non si adegua ai target previsti dal regolamento Ue sulle emissioni CO2. Lo ha detto la delegazione della Francia al Consiglio Ue Trasporti nella sessione pubblica dedicata al documento informale promosso da Italia e Repubblica Ceca e sostenuto anche da Bulgaria, Polonia, Romania e Slovacchia. Parigi ha precisato di sostenere a "pieno l'obiettivo di elettrificazione al 100% dal 2035" previsto dal regolamento Ue. "Obiettivo nel quale le aziende hanno già iniziato a investire".
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