(di Daniela Giammusso)
(ANSA) - ROMA, 05 DIC - I primissimi progetti, quando ancora
unire l'Italia con una grande rete viaria sembrava un'impresa
colossale. Il plastico originale della A1 Milano-Napoli del 1964
e quello del viadotto Aglio, infrastruttura simbolo
dell'Autosole per complessità realizzativa.
A cento anni da quel 21 settembre 1924, quando con il taglio del
nastro della Milano-Laghi si inaugurava la prima autostrada
italiana, e a sessanta dall'apertura dell'A1, spina dorsale del
Paese e arteria fondamentale di crescita economico-sociale, il
Maxxi racconta un secolo di viaggi con Italia in movimento.
Autostrade e futuro. La mostra, a cura del Senior curator Maxxi
Architettura e Design contemporaneo Pippo Ciorra con Angela
Parente e realizzata in collaborazione con Autostrade per
l'Italia, dal 6 dicembre al 2 febbraio 2025 racconta non solo la
nascita, ma anche come le autostrade abbiano plasmato paesaggio,
società e immaginario di un intero Paese.
"Con questa mostra - racconta la consigliera reggente della
Fondazione Maxxi Emanuela Bruni - celebriamo un secolo di storie
e connessioni. Le autostrade non sono solo infrastrutture, ma
ponti tra città, culture e persone. Per noi è un'occasione
straordinaria per intrecciare il racconto del passato con la
nostra missione di esplorare il contemporaneo e tracciare nuove
strade verso il futuro".
"Un'occasione propizia per riflettere sulle capacità
generatrici delle grandi infrastrutture e sull'effetto
moltiplicatore delle reti", commenta in un messaggio il
Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. "Rivedere le
immagini di come eravamo e di quanto le trasformazioni
intervenute abbiano mutato gli scenari e la loro stessa
percezione - scrive - mentre dà coscienza del cammino compiuto
insieme, invita a guardare al futuro".
"Vedremo anche tante opere di ingegneria, perché il nostro è
un Paese bellissimo ma molto complesso - riflette la presidente
di Autostrade per l'Italia, Elisabetta Oliveri -. Quando
l'allora presidente del Consiglio, Aldo Moro, inaugurò l'A1 usò
tre parole: arditezza, genialità e laboriosità. Tre parole che
sono di grande ispirazione anche oggi che dobbiamo guardare al
futuro".
Con quattro sezioni tematiche, si parte dunque dalla nascita
della rete con documenti, foto, mappe, carte turistiche,
progetti e disegni reperiti negli archivi della Società
Autostrade, nella collezione Maxxi Architettura e Design
Contemporaneo e negli studi di numerosi prestatori. Poi il
Viaggio, con una riflessione su ciò si offre allo sguardo del
viaggiatore, tra microarchitetture, aree di sosta e punti di
ristoro. E ancora l'Architettura d'autore, con star come Jean
Nouvel, Santiago Calatrava e Guido Canali a firmare cantine,
ponti, stazioni.
"Volevo fare questa mostra da trent'anni - ammette il
curatore Pippo Ciorra -. Pensate all'automobilista che nel
'63-64, viaggiando sulla sua 600 vicino Firenze, vedeva
innalzarsi la chiesa in pietra e rame di Michelucci: un
monumento sullo svincolo tra la A1 e la A11 a testimoniare che
l'autostrada è anche un luogo per la bellezza. Questa mostra è
un incrocio tra due volontà: da una parte una compagnia che
vuole aggiornare di contenuti la sua rete; e dall'altra il Maxxi
che ha sempre pensato che le infrastrutture fossero
importantissime per generare qualità architettonica,
Ingegneristica, ambientale e di rapporti con la città".
Sospeso nello spazio c'è il presente, con i 74 scatti di Iwan
Baan dall'alto di un elicottero. E poi ecco il futuro, con le
sperimentazioni green di Renzo Piano e le visioni oniriche delle
illustrazioni di Emiliano Ponzi. (ANSA).
Italia in movimento, 100 anni di autostrade al Maxxi
Tra storia e futuro, in mostra la rete che ha unito il Paese