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Brasile, 7 operai 'schiavi' della Byd tornano in Cina a gennaio

Una nuova udienza del processo è stata fissata tra 10 giorni

Byd

Redazione Ansa

(ANSA) - SAN PAOLO, 27 DIC - Almeno 7 dei 163 operai cinesi salvati da condizioni analoghe alla schiavitù nello stabilimento Byd in costruzione in Brasile, ritorneranno nel loro Paese il 1 gennaio 2025.
    I biglietti di ritorno per la Cina saranno a carico del produttore di auto elettriche, insieme a un indennizzo di 115 euro (120 dollari) a testa. Queste misure sono state definite ieri dalla Byd e dal suo appaltatore Jinjiang in un'udienza con i ministeri del Lavoro, della Giustizia e della Sicurezza Pubblica del Brasile, rende noto il quotidiano Folha de São Paulo. Jinjiang si è impegnata a presentare alle autorità brasiliane il Registro migratorio brasiliano e i codici fiscali dei 163 lavoratori visto che, per la legislazione del Paese sudamericano, solo con questi documenti è possibile effettuare i pagamenti in Brasile dei valori relativi alla risoluzione dei loro contratti e al versamento dell'indennità.
    La sessione di ieri si è svolta dopo che il Brasile ha identificato 163 dipendenti del Jinjiang Group "in condizioni degradanti, con turni estenuanti e restrizioni alla libertà", riporta Folha.
    Jinjiang Group ha dichiarato sul social media cinese Weibo che la descrizione delle autorità brasiliane secondo cui i suoi dipendenti erano sottoposti a "condizioni analoghe alla schiavitù" è incoerente con i fatti e che le domande delle autorità brasiliani erano "suggestive" per problemi di traduzione e differenze culturali. Una nuova udienza tra le parti è stata fissata per il 7 gennaio 2025. (ANSA).
   

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