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Polemiche su campagna sicurezza stradale, Lombardia sospende

Regione, 'non volevamo colpevolizzare i pedoni'

Redazione Ansa

(ANSA) - MILANO, 13 GEN - Un post sulla sicurezza stradale pubblicato su Instagram dalla Regione Lombardia ha generato polemiche e per questo la campagna è stata sospesa: "Molti pedoni danno per scontato di avere sempre la precedenza, senza tenere conto che la sicurezza dipende anche dalla loro attenzione" si leggeva in una card poi rimossa che si rivolgeva direttamente ai pedoni, invitandoli a "maggiore attenzione e consapevolezza" per evitare molti incidenti. La slide in questione fa parte di una campagna più ampia sulla sicurezza stradale promossa dalla Direzione Generale Sicurezza. Sotto al post sono comparsi diversi commenti critici da parte degli utenti a cui la stessa Regione ha replicato spiegando che l'intento era quello di "coinvolgere" i cittadini "senza colpevolizzare nessuno" e sensibilizzando tutti "a fare la propria parte". Alle polemiche di alcune associazioni e comitati, si sono aggiunte quelle del Pd: "La Lombardia è la Regione con più pedoni uccisi dalla violenza stradale, spesso sulle strisce pedonali. Un dato preoccupante, a cui Fontana e soci rispondono con un attacco alle vittime. È vergognoso pensare che di fronte ad un pedone investito sulle strisce, la risposta sia 'stai più attento'" afferma il consigliere regionale dem Paolo Romano. Successivamente, come si legge in una nota della Regione, il governatore Attilio Fontana ha disposto la sospensione della campagna social. "Sia chiaro un concetto, l'obiettivo non era in alcun modo colpevolizzare i pedoni - spiega il comunicato - ma, quello di fornire a tutti i soggetti coinvolti nella circolazione stradale, consigli utili per prevenire incidenti". "Infatti - conclude la nota - erano previsti anche altri messaggi, destinati agli automobilisti, motociclisti e ciclisti. In ogni caso considerati alcuni passaggi 'fuorvianti', che hanno generato polemiche, il presidente Fontana ha deciso di far rivedere parte dei contenuti". (ANSA).
   

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