(ANSA) - PALERMO, 11 MAR - "Si può realizzare un'autostrada
che collega il Petrolchimico di Augusta e poi vietare l'accesso
ai mezzi che trasportano merci pericolose? In Sicilia si può. Da
quasi un decennio il transito di queste merci sull'autostrada
Catania-Siracusa è interdetto, a causa di un divieto imposto
dall'Anas nell'aprile del 2016". Lo denuncia in una nota la Cna
Fita Sicilia. "La motivazione ufficiale? - si chiede la Cna
Fita Sicilia - Il mancato rispetto delle norme di sicurezza
europee previste dal regolamento Reti Ten-T, a causa della
situazione critica delle gallerie lungo il tratto
Augusta-Catania, compromesse da ripetuti furti di rame e
materiale elettrico. Un fatto sconcertante se si considera che
l'arteria è stata aperta al traffico nel 2009". "Ma
l'assurdità non finisce qui - continua la nota - il tratto
autostradale, lungo circa 15 chilometri, è di vitale importanza
perché serve il polo petrolchimico e il porto di Augusta, dove
il trasporto di idrocarburi è una necessità quotidiana. Invece
di intervenire per garantire la sicurezza e il ripristino delle
gallerie, l'Anas ha scelto la via più semplice: deviare il
traffico sulla Statale 114, sia in direzione Catania che
Siracusa, con tempi di consegna più lunghi, traffico aumentato,
maggiore inquinamento e un grave danno economico per le imprese
di trasporto. La 114 attraversa zone fortemente urbanizzate,
eppure qui il transito delle merci pericolose è consentito,
perché la strada non è soggetta alle norme Ue". "La Cna Fita
Sicilia - conclude la nota - chiede l'immediata riapertura del
tratto autostradale ai mezzi che trasportano merci pericolose e
il ripristino delle condizioni di sicurezza delle gallerie. I
deputati del territorio, l'assessorato regionale competente, il
presidente della Regione e il Ministero delle infrastrutture
hanno il dovere di intervenire immediatamente". (ANSA).
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