General Motors è ora in grado di affrontare il problema della vita delle batterie che, secondo le più recenti analisi, è uno dei più penalizzanti per il comparto delle auto elettriche.
La salute delle celle influenza sia il periodo di utilizzazione del veicolo (surriscaldamenti e rischio d'incendi) ma anche il fine vita dell'auto, quando per mantenerla sul mercato potrebbe essere necessaria una costosa sostituzione del pacco batterie, che in una Tesla costa 20mila dollari.
Per farlo Gm ha fatto ricorso alle competenze della startup israeliana Algolion - fondata da Niles Fleischer e Alex Nimberger e recentemente acquistata proprio dal colosso di Detroit - che ha messo a punto il sofisticato software AlgoShield che utilizza i flussi di dati dai sistemi di gestione della batteria per aiutare a identificare le anomalie nelle prestazioni delle celle.
Questo - spiega Gm - permette di garantire una corretta gestione dello stato di salute del veicolo elettrico, compreso il rilevamento precoce dei pericoli della batteria, inclusi gli eventi di propagazione di anomalie termiche. Il software AlgoShield ricorre a sofisticati algoritmi senza hardware o sensori aggiuntivi per identificare i più piccoli cambiamenti che potrebbero influire sulla salute della batteria, con un anticipo di settimane rispetto ad altri sistemi attualmente in uso.
E poiché AlgoShield è in grado di identificare lo stato di 'affaticamento' delle singole celle, ciò potrebbe permettere - visto il tipo di costruzione dei pacchi batteria Ultium di Gm, scelti anche da Honda - di revisionare questa costosa componente del veicolo elettrico anziché inviarla al totale riciclo.
General Motors e Algolion, batterie sempre sotto controllo
Software che monitora surriscaldamenti e stato salute celle