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Sfida Geely e Byd sui plug-in a tutto vantaggio degli utenti

Entrambi lavorano su nuovi sistemi da 2.000 km di autonomia

Redazione Ansa

 E' una 'guerra' all'insegna della sostenibilità quella che è scoppiata tra i due colossi cinesi Geely e Byd, che non sono impegnati - come noto - solo sui modelli 100% elettrici ma guardano anche agli ibridi plug-in come soluzione (molto richiesta in diversi mercati) per abbattere le emissioni di CO2.
    Le prime 'mosse' erano stata fatte quasi contemporaneamente da Geely e Byd, con l'affermazione che era imminente la commercializzazioni di nuovi sistemi Phev che permettevano, senza rifornimenti e ricariche, un'autonomia di circa 2.000 km.
    Ma è stata una recente conferenza stampa di Byd - in cui è stata presentata la tecnologia DM di quinta generazione - a sollevare dubbi, non solo da parte di Geely ma anche di diversi media asiatici, sui test e le omologazioni annunciate per il nuovo motore termico che è il 'cuore' del sistema.
    Come riporta il magazine cinese Gasgoo, sono in discussione i tre dati chiave dichiarati da Byd, cioè il consumo di carburante di 2,9 litri per 100 km, l'autonomia di 2.100 km e l'efficienza del 46,06% che collocherebbe questa unità in vetta alla classifica dei motori termicamente più efficiente al mondo.
    La contromossa di Geely è stata immediata, con la diffusione di essere la vera primatista con il motore BHE15-CFZ che ha una efficienza (certificata dal China Automotive Technology and Research Center) del 46,1%.
    Proprio il certificato, in cinese, del Catc mostra che la data di verifica del motore e delle sue emissioni è del luglio del 2023, anche se questo propulsore non è ancora utilizzato e farà parte del sistema Phev NordThor di prossima generazione.
    L'attuale sistema NordThor Phev, lanciato nel febbraio dello scorso anno, utilizza un motore BHE15 Plus con un'efficienza termica del 44,26%. Inoltre Geely lavora da quasi due decenni all'impiego del metanolo al posto dei normali carburanti, e questa soluzione - sostiene l'azienda - è in grado di ridurre da sola le emissioni di CO2 'from well to wheel' del 70%.
    Test effettuati in Islanda nel 2022 con una berlina non ibrida Geely Emgrand, alimentata a metanolo e dotata di powertrain specifico, avevano evidenziato emissioni di CO2 pari a 46 g/km, addirittura migliori (sempre nella valutazione 'from well to whell') di molte auto elettriche pure.
    Byd ha replicato di essere impegnata su motori non ancora di produzione con una efficienza termica ancora maggiore, tanto da poter incrementare l'efficienza al 46,5%.
    Ulteriori controversie sono sorte su alcuni altri aspetti, come la non omogeneità dei test del China Automotive Technology and Research Center e quelli che seguono i protocolli occidentali Nedc.
    La sfida sull'efficienza sembra non placarsi ma - come sottolinea Gasgoo - non potranno che avere effetti benefici sugli utenti e sull'impegno globale nella decarbonizzazione.
    Questo perché sistemi Phev sempre più efficienti possono coprire vastissime fasce di mercato, con minime differenze di prezzo rispetto ai modelli termici puri e richiedono una minore presenza di infrastrutture di ricarica.  

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