Dopo averla apprezzata nella presentazione statica in occasione del Salone dell'Auto di Torino, siamo saliti a bordo della Mazda CX-80 a Monaco di Baviera per provarla su strada, in viaggio, e verificarne le sue potenzialità a bordo. La nuova ammiraglia a ruote alte del brand giapponese non rinuncia allo charme elegante o sportivo, sottolineato dalle nuove livree Artisan Red e Melting Copper in abbinamento, per questa prima presa di contatto alle versioni Takumi ed Homura: il massimo per quanto riguarda la caratterizzazione esterna ed interna. Se la Takumi punta su cromature, trame di tessuto sofisticate nella plancia e legno, la Homura offre un carattere più dark nei dettagli e tende ad enfatizzare il lato dinamico di una vettura, che comunque è nata per offrire comfort non disdegnando una certa guidabilità.
Più lunga di 24 mm, più alta, e con un passo cresciuto di 250 mm in confronto alla CX-60, è stata realizzata sull'architettura Scalabile Multi-Solution Skyactiv di Mazda, con motore anteriore e trazione posteriore, sfrutta un sistema di trazione integrale permanente che predilige l'erogazione della potenza sull'assale posteriore, delle sospensioni anteriori a doppio braccio e posteriori multilink, ed il Kinematic Posture Control, la tecnologia esclusiva di Mazda che in curva va a frenare la ruota posteriore interna per ridurre il rollio e favorire la stabilità.
Questo sistema sulla CX-80 è stato rivisto, così come la taratura dello sterzo, ma cambiano anche le molle, gli ammortizzatori, la geometria della sospensione anteriore, e si riscontra l'assenza della barra stabilizzatrice sull'asse posteriore. Tutto per enfatizzare il comfort, come si evince nei lunghi tratti che abbiamo percorso in Baviera dove l'assetto si è rivelato in perfetto accordo con l'insonorizzazione generale e con la diversa taratura del cambio automatico ad 8 marce realizzato da Mazda ed accoppiato al sei cilindri in linea e-Skyactiv D da 3,3 litri associato ad un sistema ibrido a 48V da 249 CV, che, grazie al DCPCI, acronimo di Distribution-Controlled Partially Premixed Compression Ignition, consente di percorrere 100 km con 5,8 litri di gasolio.
Un motore poco assetato, dunque, ma brillante, come testimoniano lo scatto da 0-100 km/h coperto in 8,4 secondi, e la velocità massima di 219 km/h. Per chi utilizza l'auto anche in città c'è la variante plug-in hybrid capace di percorrere circa 60 km in modalità elettrica, che associa al comparto elettrico un motore termico 4 cilindri da 2,5 litri. In questa presa di contatto ci siamo soffermati sul turbodiesel, molto apprezzato sul nostro mercato, fluido nell'erogazione, ma con una grande riserva di potenza non appena viene richiesta tramite il comando dell'acceleratore. Un propulsore ideale per chi utilizza l'auto per lavoro, perfettamente a suo agio nei lunghi viaggi, e, come abbiamo avuto modo di constatare, realmente parco nei consumi, tanto da rispettare i valori comunicati.
Sulla CX-80 abbiamo apprezzato anche il sistema See-Through View, che in città proietta le immagini davanti al veicolo nella strumentazione, per muoversi con più tranquillità, e la possibilità di avere il il Trailer Hitch View, che consente di visionare il gancio di traino, ideale quando bisogna agganciare un carrello per sfruttare la capacità di traino dell'auto che arriva a 2.500 kg.
Con la configurazione a 6 sedili la seconda fila diventa presidenziale, e si può scegliere se avere o meno il bracciolo tra le sedute posteriori, per chi punta a sfruttarne la massima abitabilità, invece, c'è il divano posteriore a 3 posti, mentre le sedute della terza fila assicurano comfort anche a due passeggeri di 1,70 metri. La capacità di carico varia in base alle sedute in uso, e passa dai 258 litri in configurazione a 7 posti fino ad arrivare a 1.971 litri caricando l'auto fino al padiglione e abbattendo anche la seconda fila. Forte di uno spazio più ampio della CX-60, e con tanta tecnologia a bordo, compreso anche l'assistente vocale Amazon Alexa, la nuova CX-80 ha un listino che parte da 61.000 euro.